Una biblioteca nel cuore di Viterbo: presentato il progetto di Pelliccia con il sostegno di Zingaretti

di MARIELLA ZADRO-
VITERBO-  E’ un progetto per una biblioteca con la B maiuscola quello che è stato presentato oggi 27 maggio 2022 dal commissario straordinario delle biblioteche Paolo Pelliccia, presso l’attuale sede di Viale Trento.
“La città nasconde il proprio sangue che mostra solo quando viene squarciata. Poi, passato il tempo che ne devasta, la natura, nulla chiede per rifiorire, ma non le mura, non le cose, non le opere che hanno bisogno di mani solerti per risorgere traendo luce dalle ferite. La città pulsa di molteplici cuori a tutela del benessere civile e del pensiero. La città è fornita di porte che introducono ad uno straordinario altrove, la più umana delle cattedrali dove si coltiva la religione dell’umano sentire: la biblioteca. La biblioteca è un convivio che fa dell’occhio che legge, dell’orecchio che ascolta, la bocca che parla e la mano che scrive. E’ anche un solo libro è di per sé una biblioteca”.
Queste le parole di un breve filmato che introduce la relazione del commissario.
Poi, i ringraziamenti da parte di Paolo Pelliccia, per la presenza di tante autorità. “Rendere di pubblica ragione” il percorso che lo ha portato, per ben due anni a vivere per un’idea, pensarla e ragionarla e sperare nella sua realizzazione.
“Un nuovo luogo sta per vedere la luce, una buona novella. Uno spazio pubblico, dove tutti possano entrare, rispettare le regole e condividere le filosofie. Rispetto delle regole, obiettivi e condivisione concrete. Su questi pilastri si regge la nostra missione”.

Tanti gli ospiti presenti: il consigliere regionale del Pd, Enrico Panunzi, il vicepresidente della Provincia Pietro Nocchi, il prefetto Antonio Canana’, il questore Giancarlo Sant’Elia, la candidata sindaco Alessandra Troncarelli, la commissaria straordinaria Antonella Scolamiero, il comandante della Polizia locale Mauro Vinciotti, il capitano dei Carabinieri Marcello Egidi, il presidente di Unindustria Sergio Saggini, l’ex sindaco Giovanni Arena, Giulio Marini di FI, Marco Lazzari presidente della Fondazione Carivit , l’ex assessore alla cultura, Marco De Carolis e l’architetto Carlo Piano.
E’ l’architetto Olimpia Presutti ad illustrare il nuovo complesso della biblioteca che si svilupperà su due palazzi esistenti: la riqualificazione di Palazzo Santoro, il recupero dell’area del giardino Campoboio e la costruzione del complesso di Campoboio.
Per la commissaria Antonella Scolamiero è un progetto ambizioso, questa nuova biblioteca è un progetto sociale, un punto di aggregazione che ben si inserisce nel contesto cittadino già esistente.
Pietro Nocchi, come vice presidente della Provincia di Viterbo ,ha sempre apprezzato la capacità di Pelliccia nel realizzare dei sogni. “Spero che possa realizzare anche questo”.
Il consigliere Regionale Enrico Panunzi, ricorda la vicinanza di circa 10 anni passati con il commissario Pelliccia, a parlare della biblioteca. “Mi piace ricordare un pensiero di Umberto Eco: “Una biblioteca non si limita a raccogliere i tuoi libri, li legge anche per conto tuo”. Un progetto complesso che donerà ai cittadini un luogo veramente mirabile”.
Carlo Piano ha detto: “La biblioteca è un’isola di resistenza, un cantiere lo è ancora di più. Riunire due biblioteche si può fare se c’è la presenza del cantiere del fare. E’ un gesto di pace, edificare tutti insieme, portando la propria esperienza e soprattutto, amare le cose che si fanno”.
Al termine ha preso la parola il Presidente della Regione Nicola Zingaretti che citando il 3° articolo della Costituzione Italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Poi cita anche il 9° articolo:” La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica [cfr. artt. 33, 34]. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
“Quindi, entrare in una biblioteca, è come se il contenuto di un libro uscisse dal testo avvolgendoti. Camminandoci dentro, ti viene voglia di leggere. La forzata digitalizzazione – ha proseguito Zingaretti- sta eliminando molti oggetti, dobbiamo ritornare a rivalorizzare l’oggetto, in questo caso, il libro e l’ambiente che lo ospiterà. Dobbiamo ripopolare i luoghi per una funzione culturale collettiva. Noi metteremo tutta la passione per realizzare il progetto di Paolo Pelliccia”.

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