Una delegazione dell’ANVM a Roccastrada

GROSSETO- Una delegazione dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, sabato scorso si è recata a Roccastrada (Grosseto), per un sopralluogo in località Podere San Giorgio.

In quella zona, nel 1944, furono gettati in un pozzo i cadaveri di fascisti o presunti tali e di soldati tedeschi.

“La nostra associazione effettua ricerche sulle violenze perpetrate dalle truppe coloniali francesi ai danni della popolazione civile italiana – dichiara Emiliano Ciotti, presidente dell’ANVM – durante questa attività presso l’archivio di stato di Roma, abbiamo casualmente trovato due importantissimi documenti relativi all’eccidio avvenuto a Roccastrada.”

Il primo documento è una relazione del Maggiore Guido Verde, che il 4 settembre 1944, a seguito di informazioni avute da due partigiani, accerta l’esistenza di un pozzo detto “sprofondatoio”, del diametro di cinque metri e dalla profondità imprecisata. All’Ufficiale dei Carabinieri si presenta uno spettacolo terribile: dall’acqua affiorano dei cadaveri e il fetore è insopportabile. Il secondo documento è una relazione della formazione partigiana denominata “Antonio Gramsci” che durante la seconda guerra mondiale operava in quella zona.

“Per acquisire ulteriori informazioni su questa terribile vicenda – prosegue Ciotti – sabato scorso abbiamo effettuato un sopralluogo assieme ad alcuni abitanti della zona. Il pozzo non esiste più, è stato ricoperto sembra dagli Alleati nel 1944. Ho presentato una denuncia all’autorità giudiziaria nel luglio scorso, affinché proceda ad accertare l’eventuale presenza di resti umani, per conoscere i nomi delle vittime e le cause di morte e individuare gli autori della strage. Anche se sono trascorsi 80 anni – conclude Ciotti – le vittime devono avere verità e giustizia”.

ANVM, associazione nazionale vittime delle marocchinate

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