Una mostra viva, tra scultura, pittura e immagine “Sulle tracce del visionario” di Fiorenzo Mascagna, opere dedicate a Fellini

di MARIA ANTONIETTA GERMANO-

VITERBO – Al Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz, venerdì 10 novembre, è stata inaugurata la fantastica mostra del grande artista Fiorenzo Mascagna dal titolo “Sulle tracce del visionario”, opere dedicate a Federico Fellini, nel trentennale della morte. La fantastica mostra viterbese, aperta dal 10 al 19 novembre, chiude il ciclo delle esposizioni annuali aperte alla Rocca di Montefiascone. Ventidue opere di medie e grandi dimensioni che lanciano surreali bagliori. Opere vive.

L’incontro culturale è stato introdotto da Sara De Angelis, responsabile del Museo, che ha accolto con gioia questo evento denso di appuntamenti che contribuiranno di sicuro a far vivere gli spazi museali e a far sentire il luogo, comune a tutti.

A questo punto ha preso la parola l’autore della mostra, Fiorenzo Mascagna che precisa: “La mostra termina il suo lungo percorso qui. E’ un inizio e una fine. In altre mostre mi è capitato di leggere brani presenti sulle pareti. Oggi ho pensato di fare una cosa diversa. L’artista è colui che crea ed è inutile fare sempre le stesse cose, invece purtroppo capita che l’artista trovato un modulo, lo ripeta sempre. Io non volevo ripetere. Ho parlato con l’attore Pietro Benedetti, ed ho scritto un breve monologo che ora leggerà in eclusiva per voi”. E Pietro Benedetti, narratore eccelso, legge, recita e riscuote tanti applausi dal pubblico.

Al prof di filosofia Aurelio Rizzacasa è stato assegnato il compito di illustrare la mostra che ha descritto con parole che hanno sprigionato un’energia quasi sensoriale. Un saluto anche da parte di Rosella Lisoni che ha anticipato brevemente l’incontro che si terrà sabato 11 novembre dove parlerà di Federico Fellini, il sogno, la magia, il ballo “ Egli danza”.

“Questa mostra è nata un anno fa – rimarca Fiorenzo Mascagna – inaugurata alla Rocca di Montefiascone, stesso titolo, stesso tema “Sulle tracce del visionario” ispirato a Fellini perchè proprio lui una volta ha detto: il perfetto realista è visionario. Nei miei lavori non c’è un messaggio altro se non quello dell’arte, titoli felici, sereni, dal musicista di strada, ai paesaggi e all’impianto surreale che è tipico anche del cinema felliniano. Sono 22 opere di varie misure, tutte lavorate con la tecnica che è l’utilizzo dei tre codici, come io li chiamo, i codici delle caverne che sono le pietre, i codici della natura che è il legno naturale, i codici ral che sono le vernici industriali metallizzate delle auto. Sono opere che luccicano, danno luce. Questo è un percorso che si chiude, dall’orgine fino alla contemporaneità, abbraccia tutto, abbraccia l’elemento tradizionale della pietra e della scultura. I titoli che ho dato sono sereni perchè sono opere che nascono per simulare e fare compagnia. Queste opere hanno una novità che in genere le opere non hanno, o hanno un titolo o una spiegazione. Ogni mia opera ha una mini storia che racconta cosa è successo in quel momento e come si è intervenuti sull’opera. Ho preferito immaginarla così questa mostra. Opere appese con delle microstorie che gli sono accanto, che non è didascalia, è una breve storia di quello che è successo in quel momento, come è nata l’idea o le conseguenze di un pensiero”.

I prossimi appuntamenti.
Sabato 11 novembre alle ore 17.00 incontro dedicato a Fellini, che ha ispirato le opere, condotto da Rosella Lisoni con letture di Pietro Benedetti.
Venerdì 17 novembre alle ore 17.00 incontro dedicato a Pier Paolo Pasolini con Roberto Chiesi, responsabile del Centro Studi-Archivio Pasolini di Bologna e autore del libro “Pasolini e il fantasma del presente (1970-1975)”, intervistato da Rosella Lisoni con letture di Anna Maria Fausto e Pietro Benedetti.
Domenica 19 novembre, finissage della mostra e presentazione del libro “Che cos’è la filosofia” di Aurelio Rizzacasa a cura di Fiorenzo Mascagna.
Ingresso gratuito per gli incontri in calendario. Nei restanti giorni e orari la mostra sarà visitabile con il biglietto di ingresso del Museo.

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