Una poesia di Pierluigi Cappello

di LORENA PARIS-

VITERBO – Torno volentieri a proporre un’altra poesia di Pierluigi Cappello, un poeta del nostro tempo, molto amato, scomparso prematuramente.
Il testo di oggi ha per titolo “RISVEGLIO”, riportato qui sotto in testo ed in audio, come consuetudine di questa rubrica.È una bella poesia che si coniuga perfetta ai sentimenti comuni a tanti di noi. Versi che hanno il sapore di un’ intima narrazione, senza tempo.
Il poeta svela uno stupore, prima appena percepito, forse trattenuto, ma che poi esplode vivo con la sua considerazione del senso delle cose, soprattutto le piccole cose, nell’attenzione delle semplici azioni quotidiane, centrali, peraltro, all’esistenza.
Un risveglio, in senso più ampio, appunto!
Parole che ci riportano indietro, ai ricordi amati della nostra infanzia, di scoperta del mondo e di immaginazione fervida, di fantasie felici che si materializzano d’incanto in “origami” dalle mani e dalle attese di noi, bambini.

Ci si risveglia un giorno e le cose sembrano le stesse
mentre invece dietro a noi si è aperto
un vuoto
dopo che tutto è stato fatto per trattenere la vita
in mezzo ad un panorama di pietre sparse e tegole rotte.
Allora uno mette il dentifricio sullo spazzolino
mescola lo zucchero al caffè
con l’attenzione che aveva da scolaro
quando ritagliava dalla carta
file di bambini che si tengono per mano,
piccoli pesci che baciano l’aria.


Ascolta la poesia dalla voce di Lorena Paris


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