Università Unimarconi

Una poesia di Rosa Riggio

di LORENA PARIS-

Oggi, presento una bella poesia di Rosa Riggio, valente autrice calabrese, che vive e lavora, come insegnante, da molti anni a Viterbo.

“Il cuore mi manca anche da viva.
Di notte – fiume di sabbia –
porto le mie armi nascoste
sono bersaglio che si trasforma
sono un cuore informe.”

da “prove di resistenza”, Ed. Gattomerlino, 2021.

La poesia di Rosa Riggio provoca un tuffo al cuore, un battito sordo. Ha il profilo di una aritmia veloce, dello spasmo di un momento. E’ il canto, in poche note oscure, solo al primo impatto, però, che svelano la melodia moderna di una poetessa che si mette in gioco e a nudo, attraverso la sua poesia, efficace e moderna. Ecco che si materializzano i mondi più intimi, angoli del suo vivere, aspetti del suo carattere, che mi appare schivo e misurato.  Una confessione “notturna” che sorprende. Rosa Riggio mostra la contezza di sé nelle ragionate metamorfosi del suo cuore e che rendono centrale il suo agire. La forma viva del suo sentire che cambia, poiché ella lo plasma, repentina: “ora accogliente e capiente, ora fuggente e fluttuante”. Si scherma, la poetessa, con lo scudo vitale che ella stessa modella, che prende forma a difesa delle difficoltà, della comprensione dell’altro. E’ come un “non volersi dare o non lasciarsi prendere”.E’ l’ossimoro esistenziale in cui ella si lascia dipingere di impenetrabile assenza. La ragione abita le volute del suo cuore.

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