Una riflessione sul Natale a Viterbo dello psicologo Stefano Scatena: “Sono andate storte molte, troppe cose e la città è vuota”

VITERBO – Lo psicologo Stefano Scatena sui social scrive una riflessione sul Natale viterbese: “Molti sanno che ho sostenuto Chiara Frontini come sindaco, scelta di cui non mi pento. Giovane, sveglia, capace, sincera.
Però, carissima sindaca, sul Natale in città sono andate storte molte, troppe cose.
O hai peccato di presunzione oppure, come sicuramente è accaduto, in buona fede ce l’hai messa tutta, è stato il primo anno di organizzazione e ti sei trovata spiazzata o non hai avuto tempo: fatto sta che la città è vuota. La mostra di Michelangelo ha purtroppo un prezzo di ingresso esorbitante (ma a Sgarbi che gli frega? Lui vive in un mondo fatto su misura nella sua testa, entra gratis…)
Il villaggio di Natale è un insuccesso, non ci sono abbastanza attrazioni da ingolosire i residenti, figuriamoci i turisti.
Il mercatino (che a me personalmente non è mai piaciuto) tuttavia proprio non c’è e sembra di stare a Cherson in Ucraina.
L’unico successo è la pista di pattinaggio a Piazza del Plebiscito. Sempre piena, i ragazzi si incontrano lì nei pomeriggi e nelle sere di festa.
Avevo ospiti dall’Inghilterra e dal Brasile e ho salvato la faccia portandoli alle Terme e a Civita di Bagnoregio nonché nei nostri (grazie!) meravigliosi e gustosi ristoranti.
L’ultimo giorno mi è toccato virare a Orvieto e lì ho provato il sentimento più resistente da accettare in noi stessi. Io sono molto ben allenato a riconoscere i miei vissuti, sono vent’anni che scendo come un palombaro nel mio inconscio. MA ho provato Invidia! Ho provato molta invidia! Al corso di Orvieto non si passava: i negozi erano stupendi, mostre a non finire, mercatini particolari che non vendevano i “pedalini”, ma prodotti introvabili su Internet. Come ti giravi sentivi parlare tedesco, inglese e cinese.
Mi toccherà fare una seduta di supervisione, (già che sono supervisore mi toccherà andare da Paolo Crepet o da Galimberti) per elaborare l’invidia che ho provato verso gli orvietani!
Ragazzi, sindaca, un natale con i fiocchi per tutti è possibile. Perché non organizzare il mercatino di Natale nel Medioevo per l’anno prossimo? Perché non delegare un esperto di organizzazione di eventi a spese nostre (ci costerà 30 centesimi cadauno, ho fatto i conti) per il progetto?
Si può, si deve fare di meglio! Quando vengono i turisti rimangano allibiti di quanto sia bella questa città, di quante potenzialità possieda, Viterbo può essere la silicon valley dell’arte medioevale nel mondo!
Vogliamo aprire uno spazio per i nuovi artisti italiani di arte contemporanea, tra l’altro? Non è ora, non è un’attrattiva – vedi Prato – a costi gestibili? Scusate lo sfogo, sento la musica di Natale 12 ore al giorno in loop nel nulla, sensazione identica all’universo di Fallout. Coraggio, forza!”

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