di LORENZO TRIONFO-
VITERBO – Sabato 24 luglio si è svolta, presso la chiesa di San Leonardo Murialdo, la serata per la raccolta fondi a sostegno del progetto “Mission de Vie/Beirut”, il quale si pone l’obiettivo di garantire un sostentamento a molte famiglie del Libano, che non riescono a nutrire in maniera adeguata i propri neonati.
Durante la presentazione della serata, una delle promotrici del progetto, ha deciso di chiamare in diretta una donna dal Libano, per testimoniare la grave situazione nella Nazione: tramite la sua voce veniamo a conoscenza di come la moneta libanese si sia deprezzata del 90%, di come i commercianti si approfittino di tale situazione e di come la gran parte delle madri non riesca a garantire nemmeno il latte ai propri figli (costretti a nutrirsi con acqua di riso bollita).
La collocazione dell’evento sul calendario assume quasi un significato simbolico: il 4 agosto ricorre infatti un anno dalla tremenda esplosione della cisterna nel porto di Beirut, la quale molti esperti sono ormai concordi nell’individuare la causa dell’esplosione, nella scarse misure di sicurezza intorno la cisterna.
Oltre i danni infrastrutturali e le centinaia di morti provocate, l’incidente ha provocato in Libano una grave crisi economica, derivata dalla distruzione del porto, vitale centro mercantile del paese: gli scambi commerciali con gli altri paesi rappresentano infatti una delle fonti di ricchezza principali. In un’economia già precedentemente fragile e a rischio, quell’esplosione ha rappresentato un colpo quasi fatale nell’intero tessuto sociale, dove le famiglie sono state (e sono) le vittime che hanno subito il danno maggiore.
