Ungaretti l’ermetico

Riceviamo da Biagio Lauritano e pubblichiamo: “La poetica di Ungaretti è sia analogica che espressiva ed il sentimento del tempo ne è il fondamento: i ricordi divengono il confine tra l’incoscienza e la coscienza conducendo il poeta alla perenne ricerca della terra promessa. Il tutto alla luce del mistero che permette al poeta di “illuminare se stesso” anche se solo per un attimo mettendolo a contatto con la natura e l’universo. Per Ungaretti la poesia è logica ed estetica allo stesso tempo ovvero è intuizione; si intuisce un frammento del proprio abisso esistenziale che produce meraviglia e gioia perché ci rende consapevoli di essere vivi come in Mattina. Perciò la forma è ridotta all’essenziale, il verso è brevissimo, il ritmo è spezzato, si accostano immagini della memoria, vicine e lontane, immagini senza tempo poiché Ungaretti le contempla sempre come se fosse la prima volta: è questo lo stile de L’allegria. Invece in Sentimento del tempo il tono poetico diviene prosastico, la metrica e la sintassi più elaborate. È l’immagine di un vissuto che chiama in causa il modello di un’esistenza collettiva e contestualizzata, in un certo senso più realistica. Ma l’immagine della suggestione per l’avvenire ovvero il desiderio del ritorno al grembo materno è sempre presente. Ciò finirà per riflettersi inesorabilmente nell’ultimo Ungaretti quando il dolore per gli eventi drammatici del secondo conflitto mondiale lascerà posto alla ricerca di una terra promessa che portiamo dentro di noi. In tal senso la fede in Dio permetterà al poeta di superare le momentanee avversità quotidiane per ricongiungersi ancora una volta al mistero del creato”.

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