UNICEF/America Centrale e Caraibi: i bambini di fronte alla duplice minaccia del COVID-19 e di una stagione più forte di uragani.

“In tutta l’America Centrale e nei Caraibi, oltre 70 milioni di bambini e adolescenti sono direttamente o indirettamente colpiti dalla pandemia da COVID-19. Molti di questi bambini che vivono nelle zone costiere dell’America Centrale e dei Caraibi potrebbero affrontare l’ulteriore minaccia di tempeste catastrofiche mentre la stagione degli uragani del 2020 entra in una fase più attiva. Gli spostamenti, i danni alle infrastrutture e l’interruzione dei servizi causati dalle tempeste, in particolare nelle zone costiere, potrebbero rendere i bambini e le famiglie più vulnerabili alla malattia e ai suoi impatti”, ha detto il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.L’UNICEF è particolarmente preoccupato che una potente tempesta possa compromettere gravemente gli sforzi in corso per fermare la trasmissione della malattia. Il virus potrebbe diffondersi facilmente in affollati rifugi d’emergenza o in siti di sfollamento dove sarebbe difficile garantire il distanziamento fisico. Allo stesso tempo, le misure di controllo esistenti, come il lavaggio delle mani e l’attenta gestione dei casi, potrebbero venir meno se l’acqua essenziale, i servizi igienici e le infrastrutture sanitarie dovessero essere danneggiati o distrutti.La pandemia sta già mettendo sotto pressione i sistemi sanitari nazionali e locali della regione, sollevando seri interrogativi su come se la caverebbero in seguito a un uragano catastrofico. Nel frattempo, le restrizioni di movimento e le carenze di budget legate alla pandemia potrebbero ostacolare gli sforzi di preparazione nazionale agli uragani.”Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, i bambini e le famiglie rischieranno di essere colpiti contemporaneamente da due disastri: il COVID-19 e gli uragani”, ha detto Bernt Aasen, Direttore regionale dell’UNICEF per l’America Latina e i Caraibi. “Questa è la tempesta perfetta che temiamo per i Caraibi e l’America Centrale”. Mentre continuiamo a prendere precauzioni per tenere le famiglie al sicuro da COVID-19, gli sforzi per prepararsi agli uragani sono ora vitali per mitigare la diffusione del virus tra le comunità più vulnerabili”. Come ha riferito l’UNICEF in un recente Rapporto, la regione caraibica in particolare dovrebbe vedere un aumento dell’intensità delle tempeste e il conseguente spostamento della popolazione nei prossimi anni. La National Oceanic and Atmospheric Administration ha già previsto che ci sia una probabilità del 60% che la stagione degli uragani del 2020 superi la normale attività degli uragani, con una media di 15 tempeste identificate, compresi 8 uragani e 4 uragani maggiori. Alla fine di maggio, la tempesta tropicale Amanda ha causato inondazioni e frane in alcune parti di El Salvador, Guatemala e Honduras. Almeno 33 persone sono morte nella regione, tra cui un bambino, e migliaia sono state sfollate. Tutti e tre i Paesi hanno confermato i casi di COVID-19. In soli 10 anni, dal 2010 al 2019, le tempeste hanno causato 895.000 nuovi sfollamenti di bambini e adolescenti nei Caraibi e 297.000 in America Centrale. In tutta la regione, l’UNICEF sta lavorando per sostenere gli sforzi di preparazione agli uragani e le risposte di salute pubblica al COVID-19 attraverso l’istruzione, la sensibilizzazione della comunità e il supporto tecnico ai governi. L’UNICEF sta anche incoraggiando le autorità locali e nazionali a garantire che i piani di risposta agli uragani siano adattati per riflettere i rischi associati alla pandemia e per ampliare l’accesso ai servizi essenziali, tra cui la salute, la protezione, l’acqua e le strutture igienico-sanitarie per i bambini e le famiglie vulnerabili. In collaborazione con i governi, le ONG e i partner del settore privato, l’UNICEF sta lavorando per costruire un sistema di resilienza ai disastri tra le comunità dei Caraibi e dell’America centrale. Questi sforzi comprendono diverse attività:

lavorare con i governi per adeguare i piani di preparazione e risposta agli uragani in modo da comprendere i rischi da COVID-19, concentrandosi su gruppi vulnerabili di bambini, donne in gravidanza e che allattano, famiglie monoparentali con madre capofamiglia e bambini con disabilità. L’UNICEF sta anche lavorando per migliorare i meccanismi di coordinamento e gli strumenti per una tempestiva valutazione dei bisogni e per dare una risposta efficace.    Preposizionare aiuti salvavita – tra cui più di 18.500 serbatoi d’acqua pieghevoli, 7.500 tavolette per la purificazione dell’acqua, 130 tende, centinaia di kit igienici, educativi e ricreativi – per raggiungere migliaia di bambini nelle aree a rischio a Barbados, Antigua, Trinidad & Tobago e America Centrale;

Sostenere l’iniziativa “Scuole sicure” in 18 paesi dei Caraibi per creare resilienza, rafforzare le capacità e proteggere studenti, educatori e infrastrutture critiche da rischi naturali come gli uragani;

Sostenere il lavoro di coordinamento degli organismi regionali – tra cui la Caribbean Disaster Emergency Management Agency (CDEMA), la Caribbean Community-CARICOM e il Centre for Coordination of the Prevention of Natural Disasters in Central America (CEPREDENAC) – per migliorare il coordinamento intersettoriale e i collegamenti con le politiche di gestione del rischio di catastrofi a lungo termine.

Lavorare con i governi sulle loro politiche di adattamento al cambiamento climatico in modo che siano sensibilizzati sulle necessità dei bambini e informati sulle prospettive a lungo termine di giovani e adolescenti.

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