di FEDERICO USAI-
VITERBO – Il Rettore dell’Università della Tuscia, Stefano Ubertini, ha conferito oggi il titolo di dottore di ricerca honoris causa in “Società in mutamento: politiche, diritti e sicurezza” a Corrado Augias in ragione del contributo alla cultura, all’innovazione nel giornalismo, nei media e nella letteratura e per le analisi dei processi di cambiamento sociale e istituzionale del nostro Paese.La cerimonia si è tenuta alle 15.00 presso l’Auditorium del complesso del rettorato, alla presenza di autorità civili e militari e ovviamente di tantissimi studenti e studentesse. Il rettore Stefano Ubertini ha introdotto Corrado Augias che con i suoi 89 anni, ha dato dimostrazione che la giovinezza è parte di lui, sembrava un giovane professore universitario che doveva tenere una lezione davanti ai suoi studenti.
Nel rivolgersi alle persone nell’Auditorium, nei 30 minuti concessi per il suo intervento, ha catturato l’attenzione di tutti i presenti che hanno seguito con interesse la sua lectio magistralis dal titolo “Quale intelligenza ci aspetta?”. Prima del suo intervento c’è stata una laudatio del professor Alessandro Sterpa, coordinatore del dottorato in “Società in mutamento: politiche, diritti e sicurezza” dell’Unitus.
Ma vogliamo ricordare ai lettori chi è Corrado Augias e perché ha ricevuto a Viterbo il titolo di dottore di ricerca honoris causa in “Società in mutamento: politiche, diritti e sicurezza”.
Corrado Augias entrò in Rai nel 1960, a 25 anni, come funzionario di fascia C. Laureato in giurisprudenza, iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1º aprile 1969 come giornalista professionista, ha curato le corrispondenze da New York per la Rai dal 1966 al 1968 e in seguito da Parigi per i settimanali L’Espresso e Panorama. Nel novembre 1975 fu di nuovo inviato a New York per il quotidiano la Repubblica che sarebbe nato alcuni mesi dopo.
Collaboratore storico del quotidiano romano, si è occupato per vent’anni – dal 2001 al primo marzo 2021 – della rubrica delle lettere inviate dai lettori al giornale, rispondendo a quasi seimila lettere. Una selezione di queste lettere-risposte è stata raccolta in un libro, uscito in edicola nel 2021. Tra le tematiche più ricorrenti delle lettere si ritrovano il pluralismo, la laicità, le questioni etiche, la democrazia, i diritti umani. Dal 2021 conduce, assieme a Giorgio Zanchini, il programma TV Rebus, in onda tutte le domeniche su Rai 3.
Scrittore giallista, è autore di una trilogia (Quel treno da Vienna, Il fazzoletto azzurro, L’ultima primavera, da cui fu tratta la miniserie Guerra di spie) ambientata nei primi decenni del Novecento e avente come protagonista Giovanni Sperelli, fratellastro del dannunziano Andrea (protagonista del romanzo Il Piacere). In questi testi “Augias coniuga alla sua misura di romanziere elegante, disinvolto e in qualche modo ammiccante alla narrativa ben fatta anglosassone, la sua pungente, golosa e insinuante curiosità di saggista del costume italiano” . Seguono i romanzi Sette delitti quasi perfetti, Una ragazza per la notte, Quella mattina di luglio e Tre colonne in cronaca, scritto insieme alla moglie Daniela Pasti. Ha inoltre scritto il libro Giornali e spie nel quale ricostruisce una vicenda di spionaggio realmente avvenuta nel 1917.
È stato autore teatrale appartenente all’avanguardia teatrale romana del Teatro del 101. Ha realizzato Direzione Memorie, Riflessi di conoscenza e L’onesto Jago.
Ha scritto una fortunata serie di saggi incentrati su varie città: I segreti di Parigi (1996), I segreti di New York (2000), I segreti di Londra (2003), I segreti di Roma (2005) e I segreti di Istanbul (2016). In questi libri affronta temi storici, culturali e artistici, approfondendo cronache famose o dimenticate, il costume e il fascino immortale di queste metropoli.
È autore di un saggio-racconto intitolato Il viaggiatore alato incentrato sulla vita del pittore livornese Amedeo Modigliani.
Nel 2006, in collaborazione con il docente bolognese Mauro Pesce, ha pubblicato il libro Inchiesta su Gesù nel quale affronta i molti aspetti più o meno noti della persona e del personaggio Gesù sotto forma di un dialogo fra i due autori. Il libro ha venduto molte copie e alimentato molte polemiche tra cattolici (che hanno accusato Augias e Pesce di «attaccare frontalmente la fede») ed evangelici.
Nel 2007, per Arnoldo Mondadori Editore, ha pubblicato Leggere. Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi, un’appassionata e argomentata difesa della lettura. Nel 2008 ha pubblicato il saggio Inchiesta sul cristianesimo. Come si costruisce una religione, nel quale dialoga sullo sviluppo del cristianesimo nella storia con il docente di letteratura cristiana antica e storia del cristianesimo antico all’Università di Milano Remo Cacitti.
Nel 2009 è coautore insieme a Vito Mancuso di Disputa su Dio e dintorni, edito da Arnoldo Mondadori Editore, in cui Corrado Augias ribadisce di essere ateo. Il libro è stato al centro di numerose polemiche, anche con lo stesso co-autore, per le accuse di plagio nella parte che ospita le conclusioni, quasi identiche a un passo de La creazione (edito in Italia da Adelphi, 2008) del noto biologo di Harvard Edward Osborne Wilson.
Nel 2010 pubblica I segreti del Vaticano, nel quale si occupa delle tematiche di potere che coinvolgono lo Stato del Vaticano e sottolinea il bisogno di laicità nella cosa pubblica.[16]
Nel febbraio 2012 pubblica per Rizzoli Il disagio della libertà. Nel luglio presenta il libro Il disagio della libertà. Perché agli italiani piace avere un padrone, a Villa del Vascello, con il Grande Oriente d’Italia. Infine in settembre pubblica I segreti d’Italia.
Nel 2022 pubblica per Einaudi La fine di Roma. Trionfo del cristianesimo, morte dell’Impero, un saggio sul passaggio dal paganesimo al cristianesimo dell’Impero romano.
“Augias – ha fatto notare l’ateneo – è stato protagonista di un periodo storico in cui la trasformazione dell’ecosistema mediatico ha influito, positivamente, sulla divulgazione della cultura di massa. Col suo format intitolato ‘Telefono Giallo’ Augias ha dato vita a uno dei primi modelli di informazione interattiva capace di far dialogare i media tradizionali con i cittadini/utenti. Autorevole penna in una fase di rinnovamento della stampa italiana, ha lavorato con alcune delle maggiori testate nazionali non abbandonando mai la passione per i saggi che gli hanno consentito, durante la lunga carriera, di offrire ai lettori un’analisi dei cambianti sociali in Italia e nel mondo, anche attraverso la minuziosa disamina dei fenomeni che hanno caratterizzato anni difficili del nostro Paese. Insignito di diversi titoli e vincitore di molti premi, Augias è stato impegnato anche in politica rappresentando l’Italia al Parlamento Europeo dove ha lavorato a iniziative per la Commissione per la cultura, la gioventù, l’istruzione e i mezzi di informazione”.