Usb Viterbo: “I Sindaci devono assumersi le proprie responsabilità e regolamentare le aperture dei centri commerciali”

VITERBO – Riceviamo da Elisa Bianchini di Usb Viterbo e pubblichiamo: “I Sindaci devono assumersi le proprie responsabilità e regolamentare le aperture dei centri commerciali.  Usb risponde al sindaco di Civita castellana inviando tutti i riferimenti normativi sulle competenze dei Comuni nel legiferare sugli orari dei centri commerciali

Il sindacato Usb di Viterbo esorta gli enti locali ad intervenire nei propri territori sulle aperture indiscriminate di centri commerciali e negozi per tutelare i lavoratori e garantire il giusto recupero psico-fisico.
In questa ottica, dopo la proposta di chiusure festive avanzata a Civita Castellana dal gruppo di opposizione di Rifondazione Comunista, abbiamo appreso dalla stampa come il Sindaco abbia declinato ogni responsabilità, addossandole alla Regione.
Non è così, gli enti locali possono legiferare sia sugli orari sia sui giorni di chiusura degli esercenti, nonostante le liberalizzazioni approvate da Monti nel 2011.
Questo dice la legge:
“Il sindaco può coordinare e riorganizzare gli orari degli esercizi commerciali, al fine di armonizzare i servizi con le esigenze dei lavoratori e degli utenti (art.50, comma 7 dlgs 267/2000)”.
Come Usb ha sempre denunciato la totale liberalizzazione degli orari ha favorito solo la grande e media distribuzione, schiacciando i negozi di prossimità, non in grado di reggere una simile concorrenza. In questo modo l’assetto urbano delle città è stato completamente stravolto, le piazze, punto di incontro e scambio, sono state svuotate, lasciandole spesso all’abbandono. Negli anni, nella nostra provincia sono stati costruiti ecomostri in cemento, per poi chiuderli, con la scusa della poco produttività e riaprirli poche centinaia di metri più in là. Una devastazione continua del territorio, dove intere aree sono state date in concessione, sempre agli stessi nomi.
L’altra faccia della medaglia è il peggioramento continuo delle condizioni di chi lavora nel settore, costretto a continui cambiamenti di orario, comunicati all’ultimo momento, tempo regalato all’azienda che prima o poi verrà pagato. Orari fino a tarda sera e aperture festive e domenicali sono state concepite solo in funzione del profitto, non c’è stato alcun aumento degli investimenti, ma solo dei carichi e dei ritmi lavorativi.

“Ricordiamo che il riposo settimanale è un diritto costituzionale di valenza primaria a cui si aggiunge il dlgs 66/03, che prevede come il riposo settimanale debba essere goduto “di regola in coincidenza con la domenica” -Ha dichiarato Luca Paolocci responsabile Usb Commercio- Sennonché, i grandi operatori impongono ai lavoratori e alle lavoratrici del commercio di prendere servizio ogni domenica e durante i giorni festivi. E’ evidente come i dipendenti, ricoprendo una posizione di debolezza all’interno del rapporto di lavoro, si trovano impossibilitati a realizzare qualsivoglia rifiuto, anche quando questo sia ammissibile come per il lavoro festivo. Per questo risulta fondamentale l’intervento delle istituzioni, a partire proprio dai sindaci.”
La totale liberalizzazione degli orari di lavoro provoca un evidente lesione dei valori di sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale e salute menzionati dal Consiglio di Stato.
Qui il Sindaco può e deve intervenire con un’ordinanza che, regolamentando le aperture domenicali, festive e notturne, tuteli i diritti e la sicurezza dei lavoratori.
Chiediamo al Sindaco di Civita Castellana di prendersi le proprie responsabilità ed agire nell’immediato regolamentando le aperture festive, per tutelare i diritti e la sicurezza dei lavoratori”.

 

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