Uspp: “Firmato il Fesi 2019 nazionale”

ROMA- Riceviamo da Uspp e pubblichiamo: “Oggi al Ministero della Giustizia è stato firmato definitivamente il FESI 2019 nazionale. Un accordo già ampiamente discusso e siglato nella preintesa dalle altre OO.SS. già da molto tempo e rimasto nel dimenticatoio, sicché i suoi effetti economici nelle tasche dei colleghi si potranno vedere probabilmente solo nella busta paga maggio 2020, visto che gli accordi territoriali della fase decentrata dovranno concludersi entro il 31 marzo 2020.
L’USPP non ha firmato per le ragioni contenute nel comunicato di seguito allegato.
Il grande assente della giornata è stato il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ha delegato per questa incombenza il Sottosegretario di Stato Vittorio Ferraresi.
Come già anticipato nei giorni scorsi, 7 delle 8 sigle sindacali rappresentative (tutte tranne la FSA CNPP) hanno consegnato un documento congiunto in cui si chiede, ancora una volta (l’ultima!), un incontro con il Ministro Bonafede per discutere dei temi più urgenti che riguardano la Polizia Penitenziaria, ovvero AGGRESSIONI, CASERME, ORGANICO, ma la lista sarebbe lunga e a questi e principali argomenti potrebbero aggiungersi CONTRATTO DI LAVORO, ACCORDO NAZIONALE QUADRO, VESTIARIO, STRAORDINARI, DETENUTI PSICHIATRICI e altro ancora. Vi terremo aggiornati. E’ la prima volta che accade che l’USPP non sigli l’accordo sul FESI, ma – come dice quel detto popolare – “c’è sempre una prima volta”!
Se alcune organizzazioni sindacali, come espressamente dichiarato nella riunione odierna, hanno
rinunciato a riproporre i loro “cavalli di battaglia” che li hanno portati in questi anni a prendere le
distanze dagli accordi raggiunti in ordine all’individuazione e alla distribuzione del fondo
incentivante per la Polizia Penitenziaria, ed altre hanno fatto solo melina, prima minacciando di non firmare e poi firmando l’accordo per delle effimere concessioni del DAP, per motivi a noi sconosciuti, l’USPP ha proseguito nel suo coerente percorso, intrapreso negli incontri precedenti sul FESI 2019, e si è rifiutata di sottoscrivere l’accordo che oggi è stato raggiunto tra l’Amministrazione penitenziaria e le altre 7 OO.SS.
Col il massimo rispetto e la stima che proviamo per tutto il personale di Polizia Penitenziaria che
lavora duramente, nelle attuali condizioni in cui è costretto a svolgere il proprio servizio nelle carceri italiane, abbiamo ritenuto di non avallare un’azione di distribuzione delle risorse del FESI che, a nostro giudizio, non esalta il prezioso lavoro degli Agenti e Assistenti, non valorizza quello degli Ispettori e mortifica quello dei Commissari.
Rinviando le nostre considerazioni sull’impianto proposto dal DAP ad una più approfondita e non
filtrata analisi, di cui una sintesi è rinvenibile nell’audio che raccoglie l’intervento del Vice Presidente Francesco LAURA, che potete ascoltare cliccando sul link http://www.uspp.it/site/index.php/homepage/notizie/11-comunicati/interventi/1167-fesi-2019-
uspp-non-firma-l-accordo, vi aggiungiamo che nei successivi interventi non registrati, anche da
parte del Presidente Giuseppe MORETTI, ma rinvenibili nel verbale della riunione, l’USPP ha
proposto:
1. l’incremento dei compensi dei turni notturni, pur non appassionandoci l’idea di una differenziazione di questi tra le fasce orarie, in quanto riteniamo che il maggior lavoro che si
svolge in istituto avvenga di mattina e (anche) di pomeriggio e, soprattutto, che equiparare
un turno di 6 ore ad uno di 8 ore non ci pare una cosa giusta, specie in questa delicata fase,
nella quale, per gli effetti dirompenti provocati dall’applicativo informatico GUSWEB,
assistiamo al prolungamento ininterrotto del lavoro pomeridiano e notturno spesso richiesto
al personale per sopperire alle necessità dell’istituto; 2. l’inserimento del personale che lavora presso gli Uffici Comando, che svolge delle attività
contigue a quelle eseguite dai colleghi delle Matricole e perché riteniamo che l’attività di
Polizia Giudiziaria del Corpo qualcuno la stia considerando di “serie B”;
3. l’inserimento di un incentivo per chi ricopre due o più posti di servizio nel proprio turno di
lavoro;
4. la previsione di un incentivo per chi svolge due turni di servizio accorpati;
5. l’assegnazione di un riconoscimento ai responsabili delle unità operative, come possono
essere, ad esempio, quelli che hanno le responsabilità delle sezioni detentive.
Ovviamente tutte queste richieste, che ci sembravano legittime perché ogni appartenente al Corpo in queste settimane ci ha rivolto lamentele sulle condizioni in cui si ritrova costretto a svolgere il servizio, non sono state neppure prese in considerazione.
Per non parlare, poi, della parte relativa al punto 4) RESPONSABILITA’ e RISULTATO sulla quale,
avendo fatto registrare noi dell’USPP la macroscopica dimenticanza dell’esclusione degli
appartenenti al ruolo degli Ispettori che svolgono anche le funzioni di Comandante, Vice
Comandante e Coordinatore NTP, sulla quale fortunatamente il DAP ha operato la doverosa
correzione, l’Amministrazione si è superata nella sua fantasiosa costruzione dell’impianto di
distribuzione delle risorse, facendo tornare indietro il Corpo di 50 anni, ma su questo aspetto non ci dilunghiamo oltre perché la nostra posizione, chiara e marcata, è rinvenibile nel file audio di cui al link sopra citato che raccoglie le osservazioni formulate dal Presidente Giuseppe MORETTI e dal Vice Presidente Francesco LAURA.
Insomma, malgrado le operazioni di facciata che tenderebbero a dimostrare il contrario, il FESI
ormai ci sembra possa caratterizzarsi solamente dalla presenza fisica sul posto di lavoro,
indipendentemente dalla qualità del lavoro svolto, dalle capacità professionali espresse dal
personale e dalle risposte operative che esso è in grado di porre in essere durante la sua attività
lavorativa.
Per queste ragioni, per il rispetto del lavoro serio e professionale svolto dal personale di Polizia
Penitenziaria, di tutti i ruoli, Agenti e Assistenti, Ispettori e Commissari, abbiamo ritenuto di non
siglare un accordo che non riconosce la valorizzazione del personale di Polizia Penitenziaria in
termini di effettiva operatività”.

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