Uspp Lazio: “Devastazione delle scelte peggio del corovanirus-19”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Le ore drammatiche che si stanno vivendo nelle carceri di Italia e laziali non ha precedenti negli ultimi 40 anni e questi hanno tante motivazioni a partire da una gestione bugiarda e inadeguata del sistema carcere dell’ultimo decennio e anche per gli effetti legati al coronavirus che ha messo il Paese in una quarantena questa ancor di più senza precedenti da oltre un secolo.
Non possiamo che dover esprimere tutta la solidarietà ai medici e infermieri che stanno combattendo all’interno delle corsie di ospedale un patogeno subdolo come il coronavirus, ma anche i tanti poliziotti penitenziari e operatori tutti che stanno sostenendo le grandi difficoltà all’interno delle carceri.
Le devastazioni all’interno delle carceri, i morti già avvenuti sono solo l’effetto di una cattivissima gestione del sistema carcere che coinvolge Politica, Governi, Ministri e tutti quei soggetti che dal carcere hanno solo raccolto facili consensi ma che non hanno dato alcun effetto benefico.
Effetti benefici sono solo gli operatori realmente presenti nelle carceri dove quotidianamente devono avere a che fare con soggetti di difficilissima gestione rispetto ad un sistema esterno ancor peggiore nei comportamenti e nelle decisioni di chi è detenuto.
Questa realtà la stanno pagando gli operatori di Polizia Penitenziaria sicuramente in prima linea e non i papaveri che dalle poltrone prendono decisioni inadeguate come ad esempio la questione colloqui.
I colloqui se la scelta di sospenderli e una soluzione invece di guidarla ad una migliore funzione, non si è capito e continuano a non capire nulla di cosa significa poi gestire il tutto e questo lo può solo comprendere chi lavora da decenni nelle patrie galere.
La devastazione e dovuta nelle scelte che si fanno e non quelle dovute al coronavirus che subiamo!!!
Per questi motivi chiediamo che oggi al Senato della repubblica il ministro della giustizia dia le dimissioni come unico atto accettabile e il suo capo del dipartimento amministrazione penitenziaria venga destinato ad altro incarico”.

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