Uspp Lazio, Nicastrini: “Il Covid è anche dentro il carcere. Necessari interventi urgenti”

VITERBO – Riceviamo da Daniele Nicastrini (Segretario Regionale Lazio) e pubblichiamo: “I nostri comunicati in questi mesi hanno espresso tutta la preoccupazione che si vive all’interno delle sezioni detentive nei servizi traduzioni è piantonamenti per la più grave crisi epidemica degli ultimi 40 anni. Il Covid di fatto è entrato anche nelle nostre carceri ma questo non ha sospeso le attività del personale di Polizia Penitenziaria che continua ad operare con strumenti come semplici mascherine e con qualche guanto simili a buste di plastica e quando va bene di tipo infermieristico. In molti casi procurati fortunatamente.
Da qualche mese ogni arrestato o nuovo giunto da altro istituto viene sottoposto a triage con un tampone è comunque 14 giorni di isolamento preventivo ma con il personale di polizia penitenziaria è pone la difficoltà del loro collocamento sul territorio di Lazio Abruzzo è Molise di competenza del Provveditorato di Roma. Ogni istituto si sta adoperando a creare posti Covid per tale esigenza è questo senza alcun confronto sindacale se non una semplice comunicazione successiva è tutto questo non è tollerabile. Non sembra esserci coordinamento tra le Asl competenti per territorio è impone ulteriori problemi per il trasferimento di detenuti anche per quelli che hanno o creano problemi di vario genere.
USPP ha chiesto un incontro urgente al Provveditore che ha già risposto che a breve convocherà i sindacati sulla base di un protocollo regionale siglato a Marzo che noi non riteniamo sufficiente è che servono ben altri intenzioni è provvedimenti anche politiche su come gestire l’emergenza grave.
Nel frattempo siamo in balia del Covid è il rischio paralisi è alle porte sulla quale chiediamo strumenti e disposizioni che siano in linea con la stessa emergenza, che invece sembrano non avere la stessa linea nelle sedi periferiche.
USPP Lazio ribadisce lo Stato di Agitazione è rimette la responsabilità all’amministrazione penitenziaria”.

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