USPP (Moretti) urgono misure per ridurre carenze d’organico e le criticità riscontrate

Ieri mattina una delegazione dell’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria (USPP) guidata dal Presidente Giuseppe Moretti accompagnato dal Vice Presidente Francesco Laura e dal segretario regionale del Lazio Daniele Nicastrini, ha effettuato una visita nei luoghi di lavoro presso il Carcere di Vazia a Rieti, per verificare la situazione dopo alcuni eventi critici verificatisi nelle ultime settimane e dare un segnale di vicinanza al personale ivi in servizio.
Confermata l’alta percentuale di carenza dell’organico anche dei ruoli intermedi (sovrintendenti e ispettori), con circa 104 unità in servizio effettivo rispetto alle 173 unità previste (meno 40%), 376 detenuti ristretti con un sovraffollamento detentivo del 128% di cui circa il 30% di casi con problematiche psichiatriche e il 60% di detenuti stranieri.
“Questi numeri – osserva Moretti – sono un chiaro segno del grave disagio che vive il personale di Polizia Penitenziaria del Vazia, che chiede urgenti interventi da parte dei superiori uffici del Provveditorato regionale e del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, per ripristinare la sicurezza interna del carcere oggi in forte deficit.
Nicastrini rispetto agli eventi critici riporta laconicamente numeri allarmanti tra cui, “nell’anno corrente 49 autolesionismi, 63 manifestazioni di protesta 15 colluttazioni tra singoli detenuti e 8 colluttazione tra più detenuti. Fatti a cui si aggiungono anche 6 aggressioni nei confronti dei poliziotti penitenziari, ultimo con ferimento con lama rudimentale ad un agente con prognosi oltre 30 giorni”.
Il Presidente USPP, evidenziando le caratteristiche della struttura “che si presenta ancora in ottime condizioni, ma con il bisogno di una manutenzione più appropriata” si dice “esterrefatto per la gestione degli internati presso la locale REMS, alcuni dei quali sistematicamente nel weekend finiscono nell’ospedale reatino con il ricorso al piantonamento a carico della polizia penitenziaria, ovvero con la distrazione dal servizio interno al carcere, di almeno otto unità per ciascuno dei giorni interessati. L’assurdo è che, come d’incanto, gli stessi internati il lunedì pare tornano ad essere gestibili nella struttura psichiatrica (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), che ricordiamo essere sotto il controllo della sanità regionale per i profili psichiatrici e sotto il controllo della prefettura per quelli della sicurezza.”
Per Moretti e Nicastrini in conclusione è prioritaria la “richiesta di un approfondimento da parte degli organismi interessati ed in particolare della Prefettura ma anche della Sanita, della Regione, del Prap e non ultimo del Dap, cui non mancheremo di segnalare quanto emerso nel corso della visita affinché si risolva questa singolare se non assurda situazione che si aggiunge ai problemi legati alla gestione dell’alta percentuale di detenuti con analoghe problematiche comportamentali e al mantenimento dell’ordine e della sicurezza con il personale insufficiente”.

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