Vangelo della domenica, VI domenica del tempo ordinario

Vangelo

Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore

COMMENTO: La parola di Dio della sesta domenica del tempo ordinario ci porta a riflettere su tanti aspetti della vita cristiana. Gesù viene presentato in un luogo pianeggiante, dove era disceso con i suoi dodici discepoli. In questo luogo, non precisato da San Luca, leggiamo nel vangelo che c’era una grande folla di suoi discepoli e soprattutto è evidenziato che era presente una grande moltitudine di gente proveniente dalla Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tito e Sidone. Due gruppi distinti di ascoltatori. Davanti a loro Gesù tiene il suo discorso, meglio conosciuto discorso della montagna. Si tratta del discorso delle beatitudini. San Luca le sintetizza in quattro principali categorie di persone più esposte alla sofferenza e al dolore (i poveri, gli affamati, quelli che piangono) e soprattutto coloro saranno messi al bando, verranno insultati e disprezzati, o classificati come infami, a causa del Figlio dell’uomo. Su tutte queste sofferenze e problematiche si erge forte e prepotente la ricompensa del cielo. Se da un lato Gesù coglie l’occasione in questo discorso della pianura per esaltare quanti vivono in coerenza con il vangelo e il suo insegnamento; dall’altra condanna senza mezze misure quelli che sono in opposizione netta con la legge dell’amore, della carità, del dono e della solidarietà.

Il vero amore non può dipendere da ciò che riceviamo dagli altri, ma da ciò che siamo capaci di donare. L’amore è trasmettere gioia e comunicare un sano umorismo che si alimenta in un cuore pieno d’amore di Dio e dei fratelli.

Chi vive lontano da Dio si inaridisce, muore spiritualmente. Invece è benedetto quell’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia.

 

 

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