Vendite, Peparello: “Uno scenario allarmante. Senza interventi immediati si rischia la desertificazione delle città”

VITERBO – I negozi tradizionali soccombono alla crisi pandemica. Il debole recupero delle vendite che si era visto durante i mesi estivi è andato in fumo con la seconda ondata del virus ed il ritorno alle misure di contenimento. E dopo il calo del -1,8% delle vendite già subito a settembre, anche ad ottobre i negozi registrano una performance negativa, con un arretramento del -3,2%. Tra i più colpiti il comparto dell’abbigliamento e delle calzature, che si avvia a perdere nell’anno un terzo delle vendite.

Così commenta l’Ufficio economico Confesercenti commenta i dati diffusi oggi dall’Istat sul commercio al dettaglio di ottobre.

Nuovo balzo in avanti, invece, del commercio elettronico: +54.6% che supera l’incremento di maggio e giugno e stabilisce il record di crescita; mentre resiste la Grande distribuzione non alimentare che comunque fa registrare un +1.4%.

“ Siamo davanti ad uno scenario allarmante, destinato purtroppo a peggiorare ulteriormente – aggiunge Vincenzo Peparello, presidente della Confesercenti di Viterbo e membro della presidenza nazionale- Peraltro  le restrizioni di attività previste dal Dpcm per tutto il periodo delle festività  natalizie, senza interventi correttivi, a partire da quello per riequilibrare la concorrenza tra online e retail fisici, ma anche per istituire una fiscalità di vantaggio per le imprese più colpite, rischia di generare la desertificazione delle città, con migliaia di attività che chiuderanno per sempre i battenti. Un allarme che la Confesercenti – conclude Peparello – ha lanciato da tempo chiedendo interventi immediati a sostegno delle imprese”.

Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE