Venti classici per una biblioterapia: l’esperimento culturale della Biblioteca Consorziale di Viterbo

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – Dopo il bel successo del romanzo “Aurora” dello scrittore viterbese Giorgio Nisini, la Tuscia torna a farsi capoluogo letterario con una polifonia di venti capolavori rappresentativi della letteratura mondiale, impaginati e rimeditati lungo una progressione di dieci “venerdì” dedicati, decorrenti dal 28 aprile sino al 30 giugno (ore 17:30).

L’esperimento, in programma presso la sala delle conferenze della biblioteca consorziale di Viterbo (viale Trento 18E, secondo piano), nasce da una jont venture fra il commissario straordinario della biblioteca, Paolo Pelliccia, l’accademico Lorenzo Abbate (che è anche coordinatore degli incontri) e lo scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e pedinatore di biblioteche Giuseppe Manfridi.

I capolavori selezionati e presentati al pubblico interrogano il tempo letterario del Novecento con un’incursione nel 16° secolo di Shakespeare (Giulietta e Romeo); il format prevalente è quello del romanzo ma non mancano la poesia (Anna Achmàtova ed Elsa Morante), il teatro (Shakespeare e Čechov) e forme ibride, come i frammenti raccolti nel “libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa.

Lo spirito guida del programma è l’antica questione della funzione sociale dell’opera d’arte ma colta sotto un punto di vista alquanto innovativo: il valore terapeutico della letteratura e della lettura. E al tempo dei detriti sparsi dalla pandemia globale e dalla guerra geopolitica non si tratta di risorsa modesta.
Al pubblico presente un triplo prezioso omaggio: i due libri di turno e l’opera “Il solco”, di Giuseppe Manfridi.
info:
0761220789
https://www.bibliotecaviterbo.it/wp-content/uploads/2023/04/libretto_Biblioterapia_2023-1.pdf

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