Verdetto imminente: cruciale battaglia giuridica per la discarica di Arlena di Castro

di REDAZIONE-

ARLENA DI CASTRO (Viterbo)- La settimana in corso si rivela determinante per la sorte della controversa discarica di Arlena di Castro. Il prossimo 6 dicembre, mercoledì, presso il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar), si terrà un’udienza cruciale riguardante il ricorso presentato da comitati, comuni e la Provincia di Viterbo. Questo evento potrebbe decretare l’esito finale del percorso legale, con la possibilità di annullare, congelare o approvare definitivamente l’iter della discarica.

Attualmente, la Med Sea Litter, la società proponente, ha ottenuto tutte e tre le autorizzazioni necessarie per la costruzione, ovvero la Valutazione di Impatto Ambientale (Via), l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia), ma manca il Piano di Utilizzo Agricolo (Pua), ritenuto fondamentale per la realizzazione dell’opera.

La presidente della commissione Ambiente della Regione Lazio, Valentina Paterna, ha manifestato più volte il suo disaccordo con il progetto nella sua forma attuale, sollecitando una revisione da parte degli uffici regionali. L’opposizione è stata espressa anche dalla Soprintendenza, preoccupata per l’eventuale impatto ambientale e paesaggistico in una zona con una forte vocazione agricola e turistica.

I comuni di Tessennano, Tarquinia e Tuscania, insieme al comitato degli arlenesi, la Provincia guidata da Alessandro Romoli e un agriturismo chiamato ‘La Piantata’, hanno presentato ricorso contro la Via. Il Tar sarà chiamato a valutare se le procedure seguite sono legittime e prive di vizi di forma, avendo già dato ragione a ricorrenti in casi simili.

Tra le preoccupazioni emerse, i comuni sottolineano gli impatti negativi sul traffico veicolare e sull’inquinamento dell’aria, derivanti dal passaggio ripetuto dei camion. La tipologia di rifiuti autorizzati comprende quelli urbani pre-trattati, quelli provenienti da mare, spiagge e laghi, gli imballaggi di plastica dalla raccolta differenziata fino ai materiali misti derivanti dall’attività di riciclo.

La soprintendente Margherita Eichberg ha dichiarato l’opera incompatibile con il territorio, citando la qualificazione dell’area come “Paesaggio agrario di continuità” e “Paesaggio naturale di continuità”, dove, secondo le norme, non è prevista la realizzazione di discariche o impianti di smaltimento dei rifiuti.

Il 6 dicembre, dunque, si prospetta come una data cruciale che potrebbe definire il destino della discarica di Arlena di Castro, tenendo con il fiato sospeso l’intera comunità.

 

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