Vetralla, Lorena Ciucci: “Sono fuori dal ring elettorale, ma metto i puntini sulle ì”

VETRALLA (Viterbo) – Riceviamo dichiarazione del consigliere comunale Lorena Ciucci e pubblichiamo.

Non sono scesa nel ring elettorale poiché non parteciperò alle prossime consultazioni (ma questa è un’altra storia). Ormai mi rimangono gli ultimi giorni da consigliere e credo che sia mio dovere, e diritto, mettere i puntini sulle “i” rispetto ai molti proclami che escono da questa campagna elettorale.

La formazione delle liste ha visto risvolti assurdi fino al termine ultimo per la consegna e “spine dorsali” piegate tra le vie di Vetralla. La dignità e la coerenza della persona ha perso, davanti alla tentazione o meglio auto convinzione di vincere a tutti i costi.

Il PD che si ripresenta dietro ad una lista civica con a capo l’ex vicesindaco Tosini che sciorina nuovamente termini come “capacità e programmazione”. Le sue vicende giudiziarie, restano al di fuori dell’ambito comunale e non sta a me giudicarle in quanto non sono né l’ente preposto né tantomeno organo di giustizia, sta me invece criticare puntualizzare quanto utilizzato sui suoi comunicati stampa e del suo partito soprattutto rispetto all’operato di assessore negli ultimi 5 anni.

Raccolta differenziata: da una persona definita tecnico della materia ci si aspettava grandi risultati e con tempistiche chiare e veloci invece sin dall’insediamento le idee erano poche e confuse. Un ritiro della gara spiantato da corrette motivazioni, costato ai cittadini più di 20.000 € che ci ha visto soccombere al Tar, seguito da una bizzarra gestione dell’organizzazione dell’ufficio competente bloccando l’avanzamento dell’esecuzione dell’appalto fino ad arrivare dopo 4 anni a decidere di adottare una variante al contratto… non poteva farla subito?
Qui si pensava che fosse la luce in fondo al tunnel poiché con la variante oltre che estendere il porta a porta spinto, si sarebbero sanate tutte quelle incongruenze e imprecisioni che il capitolato d’appalto, ormai vecchio e scritto male, aveva. Invece dopo altro tempo perso e vari incarichi esterni per oltre 30.000€, ne è uscito un’ elaborato anch’esso pieno di incongruenze, contraddizioni e mancate specificazioni che porteranno solo difficoltà di esecuzione sia per la ditta ma soprattutto per gli uffici comunali.

Queste difficoltà si traducono poi in numeri nel piano finanziario della TARI che paghiamo tutti noi ogni anno e in possibili disservizi. In consiglio le sue risposte per anni erano “a breve partiremo” e i regolamenti relativi erano sempre pronti nell’imminente. Questi ultimi, invece, sono stati fatti, ahimè, di corsa negli ultimi mesi senza di lei, fortunatamente e per la prima volta, con il concetto delle minoranze al fine di creare un qualcosa che sia più utile possibile alla cittadinanza nonostante la mancanza di tempo.

Lo stesso si può dire per la transazione del contenzioso con la discarica o di tutte le iniziative in campo rifiuti che poteva attuare. Mi vien da ridere quando da quella lista escono comunicati sul decoro del cimitero (o in generale della città) o la messa in sicurezza del sito ex discarica del Cinelli, sono cose che “stava affrontando” da cinque anni senza esiti.

Per il cimitero, la parte più eclatante è che i cittadini hanno pagato la prima quota per la costruzione dei nuovi loculi ormai anni fa, nel frattempo alcuni sono anche defunti e si ritrovano i parenti a pagare l’affitto del loculo provvisorio dato dal comune (pagamento introdotto 3 anni fa con il nuovo regolamento senza prevedere esclusioni per chi sta attendendo quanto pagato), i loculi non sono stati mai una priorità.

Per la discarica abusiva al Cinelli in consiglio sono state fatte promesse roboanti su imminenti verifiche e quant’altro necessario per la sicurezza del sito ma non si sono concretizzati in nulla.

Il Piano regolatore venduto dall’assessore Postiglioni e Tosini come partecipato dai cittadini: in primis i famosi incontri di condivisione con la cittadinanza non solo un regalo da parte di questi illuminati, ma sono previsti anche dalle attuali procedure previste dalla Regione Lazio, si chiama concertazione.
La cosa strana però è che tali incontri andavano effettuati dopo la delibera della giunta che approva il primo impianto di revisione così avrebbero avuto un senso e sarebbero stati realistici.

Invece sono stati fatti prima, in modo molto generico ed astratto così che i pochi partecipanti tendenzialmente non hanno capito in cosa si sarebbero tradotti all’atto pratico. Solo dopo svariato tempo arriva la prima stesura, portata in consiglio comunale per la ratifica di corsa nei giorni delle festività natalizie, affinché chi poteva e doveva fare osservazioni (opposizioni) venisse escluso; nella commissione consiliare apposita non si è discusso di nulla in quanto neanche la maggioranza stessa era stata edotta di che cosa prevedesse questo piano.

Sui contenuti dello stesso ho già esposto in passato le tante perplessità, tra cui una nuova zona artigianale dietro l’istituto di istruzione superiore in loc. Mazzocchio (posto ideale direi), e depositato tutte le osservazioni.

È stato inaugurato il giardino d’inverno, progetto che nasce dal finanziamento regionale dedicato alla rete di imprese ma che “sostegno” dia alle rete d’imprese non si sa. Il meglio arriva dal progetto di quell’area sotto l’assessorato ai ll.pp. della Tosini che fortunatamente grazie alle prescrizioni della sovrintendenza è stato modificato e oggi sembra un giardino, invece che un luogo dove sarebbe sorta una piazzola di cemento con sedute statiche di tufo ad emiciclo che a nulla servivano tranne a rovinare l’area.

Potrei continuare su come è stata gestita la delega alla gestione del personale dell’ente o su quanti cittadini ancora aspettano un appuntamento per esporre le problematiche. Per non parlare del programma, replica di ciò che si doveva fare e non s’è fatto e che si vende sopratutto palazzo Cavicchioni che per avere uno uso pubblico necessità di interventi massicci e non di facile ed imminente attuazione come lo si vuol far passare.

Ecco questo sono solo alcuni dei “risultati” della “programmazione” e altre terminologie abusate in questi anni che invece io tradurrei in “assenza” (nel vero senso della parola), zero capacità di far partecipare e mancanza di visione comune. Una supercazzola continua.

Questo si evince anche dalla spaccatura elettorale che si è determinata.
Si sa che gli amori elettorali durano il tempo dello scrutinio, quando il progetto politico ed il programma sono frutto degli ultimi mesi pre elezioni e non del lavoro costante di un gruppo, si hanno questi risultati: navigare a vista!

Un po’ quello che succederà nel centro-destra che dopo essersene dette di tutti i colori l’un l’altro, incredibilmente grazie all’ascesa delle cariche parlamentari (che di Vetralla sanno ben poco) come dei messia, hanno trovato la quadra o semplicemente il metodo per applicare le spartizioni.
Della qualità del progetto comune si può prenderne atto dal programma depositato all’atto della candidatura, neanche revisionato e impaginato, con frasi astratte che non indicano bene né cosa, né quando e soprattutto come.

Basti pensare che per la raccolta porta a porta si dichiara l’obiettivo del 100%, ma chi lo ascritto e chi lo ha avallato, sa minimamente di che si tratta? Le percentuali le ha studiate a scuola? La percentuale di raccolta differenziata indica, sul totale dei rifiuti prodotti dalla comunità, quanti sono avviati a differenziazione per il recupero, pertanto essendoci ancora oggi tanti scarti dei consumi che non sono nella pratica recuperabili come si potrebbe raggiungere il 100%? Riusciranno ad imporsi sui produttori?

Ma del resto son le stesse facce che valutarono la precedente proposta costata svariate decine di mila euro solo per la progettazione, che dichiarava numeri fantasiosi, smontabili con una semplice ricerca su Google.

Poi è tutto un sostenere, migliorare e incentivare ma in che direzione non si sa tranne per l’ampliamento della piazza della Cura, chissà se anche lì sorgerà un altro posacenere come la fontana di Piazza della Rocca.

Del resto posso solo constatare che in 5 anni non sono stati mai compatti neanche nell’azione da minoranza. I consiglieri Aquilani e Bacocco si possono descrivere con le parole assenti e ininfluenti! Mai presenti alle commissioni,e raramente in consiglio, tranne che Aquilani alla commissione sul piano regolatore che, guarda caso, non era neanche a lui assegnata (ma di Bacocco) e che non aveva neanche delega ufficiale per parteciparvi… chissà perché tanta premura per essere presente! E lo è stato anche in Consiglio durante la ratifica.
In Consiglio Comunale effettuavano interventi nulli o a volte così strampalati che mi domando se abitavano ancora qui!

Tutte le volte che si sono firmate iniziative insieme era perché per cortesia istituzionale di ruolo, venivano chiamati da gli altri (me, Gidari o Zelli) e si limitavano ad apporre una firma.
Mi domando come ci si può sedere allo stesso tavolo con chi non si condivide quasi nulla!

Ma quello che più mi lascia perplessa, da entrambe le parti, è questo continuo osannare i giovani enunciando partecipazione e coinvolgimento, una serie di “bla bla” vuoti in quanto a tal proposito abbiamo tutti qualche colpa, me compresa.

Il ricambio politico con facce nuove e soprattutto il cambio generazionale non c’è e non ci potrà essere se gli intenti rimangono frasi scritte su un pdf. Negli anni non si è mantenuto, ne ricreato il consiglio dei giovani (sono passati anche finanziamenti appositi), non si hanno rapporti costanti di educazione civica con le scuole, non vengono fatte iniziative di cittadinanza attiva.

Così che quelli che amministrano e che si candidano a farlo, sono sempre gli stessi, o scelti dagli stessi senza un minimo di reale partecipazione attiva alla vita politica del paese, espressione di una partitocrazia in decadenza che si mitiga dietro a finte liste civiche, e figli di un modo di amministrare e partecipare alla vita politica, antiquato e non più rispondente alle esigenze di una società moderna e in corsa continua.

Non ascoltate le belle parole vuote e sogni spesso campati in aria delle campagne elettorali, ma per capire se ciò che ho detto è vero e per farvi un’idea chiara su chi, come e quando ha fatto cosa, leggetevi i verbali del consiglio e consultate l’albo pretorio. Tutto ciò che c’è da sapere è scritto…

Il mio augurio a tutti i miei concittadini è quello di individuare nelle urne chi potrà dare una speranza, ma soprattutto chi ha avuto la possibilità di lasciare il segno ma non lo ha fatto.

Di trovare quei soggetti che vivono la città, e la guardino con occhi innamorati ma allo stesso tempo critici e che quindi sappiano sviluppare idee realistiche, attuabili e che diano qualità di vita. Inutile promettere castelli quando c’è ancora da sistemare e far funzionare bene il fossato.

Buon voto a tutti.

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