VII centenario della Madonna Liberatrice, il programma giubilare

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – La città dei Papi si appresta a celebrare il VII centenario della Madonna Liberatrice con una serie di eventi. Questa sera, presso la sala Mendel del convento dei Padri Agostiniani, si è illustrato il ricco programma alla presenza del padre priore Juray Pigula, Roberto Saccarello dell’ordine costantiniano di San Giorgio, don Emanuele Germani, direttore ufficio stampa della Diocesi, padre Giuseppe, parroco della Trinità e Padre Giovanni, tornato a Viterbo dopo 30 anni di missione sulle Ande. “Celebriamo un evento molto importante per la città di Viterbo – ha esordito Saccarello – ovvero sette secoli del centenario della Madonna Liberatrice, che rappresenta il culto mariano più antico nella città di Viterbo. Si tratta di un evento che investe la fede, ma ha anche coinvolto il profilo civico. Sin dagli antichi statuti si ricorda

don Emanuele Germani

la Madonna Liberatrice e da sempre le istituzioni hanno accompagnato le processioni. I Padri agostiniani, per un disegno della Provvidenza, sono l’unica comunità religiosa rimasta nello stesso luogo per sette secoli. Qui si sono formati personaggi illustri, quali Beato Giacinto, il cardinale Egidio. Inoltre, in questo luogo sono stati raccolti molti libri da archivi e commenti da tutta Italia. Di questo molti viterbesi non ne sono al corrente e proprio per il settimo centenario si tenterà di riavvicinare la comunità alla Madonna Liberatrice ed agli Agostiniani”. La signora Annalisa ha, quindi, fatto un excursus  sulla storia della Madonna Liberatrice, partendo dal 1236 quando gli agostiniani erano eremitani che vivevano per lo più a Monterazzano, fino al momento in cui ci fu una grande riunione e la possibilità  di costruire una chiesa su questo terreno. Nel 1258 ci fu la consacrazione della chiesa e un anno dopo venne a Viterbo Papa Alessandro IV, di cui si ha una testimonianza nel chiostro, in una lapide. La chiesa, inoltre, non aveva l’orientamento odierno, ma verso Palazzo dei Papi. Il legame tra gli Agostiniani

padre Juray

e la Vergine Maria è l’evento del 1320. Cronisti viterbesi, alcuni testimoni oculari, come il Sacchi, descrivono l’evento che mise nel terrore i viterbesi. Il Sacchi descrive cose precise con il cielo che si fa nero, coperto da uccelli  e poi l’apparizione di un’immagine miracolosa, che i viterbesi riconobbero in quella della cappella, che portò il sereno, rigettando nel Bullicame i demoni. Molte persone vennero a pregare alla chiesa della Trinità. Si istituì la festa per ricordare questo evento miracoloso con tanto di statuto del 1344 dove si spiegano tutti i dettagli della processione. “Vorremo sensibilizzare le parrocchie, ma soprattutto i ragazzi affinché anche loro possano conoscere le tradizioni della Madonna Liberatrice”- ha  concluso Annalisa.

La parola è passata a Padre Juray, jugoslavo, giunto a settembre a Viterbo come padre priore degli Agostiniani. “Uno degli obiettivi di questo anniversario è guardare il passato con gratitudine per

Padre Giuseppe, Padre Giovanni e Padre Juray

ripercorrere un cammino  delle generazioni passate per cogliere ispirazioni, progetti da riproporre. Poi, altro obiettivo, è rivivere questo presente con passione”. Padre Juray ha, quindi, illustrato la serie di eventi religiosi, culturali e le mostre. “Padre Mattei  ha preparato un libro sulla storia della Madonna Liberatrice ed anche la mostra con i 12 pannelli che ripercorrono la storia dei Padri agostiniani e della Madonna Liberatrice, che saranno posizionati dentro la chiesa – ha spiegato Padre Juray – Sarà presentato anche un altro libro, una guida completa per i pellegrini della chiesa, che uscirà all’inizio del Giubileo. Ci saranno poi i depliant, ovvero le guide del pellegrino e ci sono anche le spiegazioni sulle indulgenze ed il significato del passaggio alla Porta Santa”. Ci sono poi gli eventi religiosi: “Il 2 febbraio alle ore 16 ci sarà l’apertura della Porta Santa. Ci saranno tutte le comunità per l’apertura della Porta Santa – ha precisato Padre Juray –   Domenica 16 febbraio si svolgerà il concerto “Ecco tua madre” con Lucia Giorni, Dimitri Desideri e Rosario Desideri. Ci saranno poi dei

Padre Juray, Saccarello, don Emanuele Germani

pellegrinaggi, come quello del 17 maggio del Sovrano ordine di Malta, mentre il 28 maggio si festeggerà la ricorrenza dell’evento miracoloso. Il 30 maggio ci sarà la veglia di preghiera dei giovani con l’incontro con Angela Calcagno, una testimonianza di salvezza riportata nel suo libro “Sono rinata”. Domenica 31 maggio si celebrerà la festa della Madonna Liberatrice con la solenne processione da piazza del Comune al Santuario, mentre l’11 giugno si festeggia il Corpus Domini, con una processione eucaristica dal Duomo al Santuario della Madonna Liberatrice con il Vescovo Lino Fumagalli. Domenica 18 ottobre si terrà il concerto  con le icone russe. Il 13 novembre, inoltre, si svolgerà la conferenza sulla storia degli Agostiniani e l’immagine della Madonna Liberatrice. Domenica 13 dicembre si svolgerà il pellegrinaggio dell’ordine Costantiniano di S. Giorgio di Tuscia e Sabina.Infine, martedì 2 febbraio 2021, si chiuderà la Porta Santa. Spero che per allora siano terminati i lavori che ora ci sono in chiesa con le impalcature che riguardano le navate e la messa in sicurezza della struttura a causa di alcune infiltrazioni di acqua. Quasi 10 anni fa fu chiesto l’intervento, ma soltanto adesso i lavori sono stati avviati”.

Don Emanuele Germani ha voluto, infine, sottolineare  l’aspetto religioso di questo Giubileo. Avviene ogni 50 anni  per la chiesa, poi ci sono i Giubilei straordinari e per i centenari come quello che si è tenuto lo scorso anno per la Madonna della Quercia. E’ un anno di grazia ed è soprattutto un evento spirituale. Il Giubileo richiama alla conversione, è un passaggio forte che si fa attraverso Maria, varcando la Porta, che dà la possibilità di rinnovare la propria fede. Ci saranno le confessioni e tanti momenti di preghiera. C’è poi – ha concluso don Emanuele – l’aspetto culturale: c’è una fede che va tramandata alle nuove generazioni. Per questo porteremo i ragazzi del catechismo ed i bambini a conoscere la Madonna Liberatrice e questo è un valore culturale che si tramanda. Sarà anche un valore aggiunto, storico. Il Vescovo e la diocesi condividono appieno il programma perché è un evento religioso e ci saranno alcune liturgie particolari per la città, come quella delle Ceneri che quest’anno si svolgerà qui alla Trinità anziché in cattedrale ed il ritiro del clero nel mese di maggio che si terrà in questo santuario. Poi la processione del Corpus Domini che dalla cattedrale si concluderà qui”. Saccarello, infine, ha annunciato che quasi sicuramente verrà emesso per l’occasione un francobollo celebrativo.

Foto di Federico Usai.

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