di REDAZIONE-
VITERBO- Ieri sono ripresi gli allenamenti della Viterbese, guidata da Marco Arturo Romano, ma l’ambiente è stato segnato da una rosa ridotta e da un clima di contestazione pesante da parte dei tifosi. Con soli 14 giocatori a disposizione, l’allenatore Gianluca Sgarra ha avviato la preparazione in vista del campionato di Promozione, nonostante la scarsità di risorse.
La situazione, già delicata per la rosa limitata, è stata aggravata dalla contestazione da parte degli ultras gialloblu. La tensione è culminata in momenti di scontro ai cancelli dello stadio Rocchi. Alla fine dell’allenamento, mentre i giocatori e lo staff tecnico stavano uscendo dallo stadio, un gruppo di ultras si è radunato impedendo loro di lasciare il luogo per circa due ore. L’atmosfera era già tesa da mesi di proteste contro la dirigenza attuale composta da Marco Arturo Romano e l’avvocato Luca Tilia, considerata da parte dei tifosi “abusiva”.
I tifosi hanno intonato cori contro la dirigenza e hanno bloccato l’uscita del team, costringendolo a rimanere nello stadio più a lungo del previsto. La situazione ha portato a momenti di tensione e scambio di parole aspre. La dirigenza, stando a quanto riferito, sarebbe uscita da un cancello sul retro per evitare il confronto diretto con i contestatori.
Per cercare di placare gli animi, l’allenatore Sgarra ha cercato di parlare con i tifosi, chiedendo comprensione e sottolineando che i giocatori sono lavoratori e padri di famiglia che non hanno nulla a che fare con la situazione. Gli ultras hanno tuttavia ribadito il loro dissenso, annunciando che terranno atteggiamenti ostili verso la squadra nelle partite e mostrando il loro impegno a non far giocare la squadra a Viterbo.
La polizia è intervenuta per calmare la situazione e consentire ai calciatori di lasciare lo stadio. Gli ultras sostengono che la loro protesta è rivolta alla dirigenza e non ai giocatori, ma l’atmosfera infuocata potrebbe compromettere il rendimento e la tranquillità della squadra in vista delle partite.
