di REDAZIONE-
VITERBO – In occasione della Giornata Nazionale della Ristorazione, che si celebra oggi 28 aprile, il comune di Viterbo ha aderito alla Carta dei Valori della ristorazione italiana, un documento promosso dalla Fipe Confcommercio per valorizzare il ruolo sociale, culturale ed economico del settore enogastronomico.
La Carta si fonda su sette valori: economia, comunità, cura, cultura, memoria, ambiente, festa e formazione. Si tratta di principi che gli operatori della ristorazione si impegnano a condividere con le istituzioni e tutta la filiera agroalimentare, per garantire la qualità del servizio, la tutela delle tradizioni e l’innovazione.
La firma della Carta è avvenuta questa mattina nella sala regia di palazzo dei Priori, alla presenza della sindaca Chiara Frontini, degli assessori comunali allo sviluppo economico e al bilancio Silvio Franco ed Elena Angiani, della presidente di Confcommercio Lazio Nord Loredana Badini, del presidente di Fipe Viterbo Marco Bevilacqua e del consigliere Marco Nunzi.
“La Carta dei Valori è un patto con le istituzioni e con la comunità per sviluppare azioni condivise e rilanciare il settore dopo la pandemia”, ha dichiarato Badini. “Vogliamo sensibilizzare tutti gli attori 
del settore agroalimentare per sostenere le economie e le diversità delle culture di ogni città. Un modo per riaccendere la promozione e la valorizzazione del nostro territorio”.
“La ristorazione svolge un ruolo fondamentale nel benessere cittadino, un settore che tocca aspetti sociali, culturali e ambientali”, ha aggiunto Bevilacqua. “Con la Carta vogliamo ribadire il valore dell’ospitalità e del senso di comunità, oltre che garante della tradizione nell’innovazione”.
“La Carta dei ristoratori è un passaggio importante per la città”, ha concluso Franco. “Per quello 
che la ristorazione rappresenta all’interno di un sistema economico che ha bisogno di ripartire con nuove prospettive”.
