Viterbo, De Luca (Fai Cisl): “Le nostre bandiere sventolano fiere nelle piazze”

VITERBO – Riceviamo da Sara De Luca (segretaria generale Fai Cisl Viterbo) e pubblichiamo: “La Fai Cisl è una federazione che si mette in gioco, sempre, a tutti i livelli. Lo abbiamo dimostrato nei momenti più difficili della pandemia, lo dimostriamo tutti i giorni, al fianco dei lavoratori. La scelta del titolo del congresso è ‘Rigenerazione’. Rigenerare noi stessi, l’ambiente, il lavoro. Queste tematiche ci uniscono, ci permettono di vivere questo momento importante della nostra storia, un momento in cui il paese vuole ripartire, un momento in cui il paese deve rialzarsi. Un momento in cui soffiano anche venti di violenza e intolleranza, manifestazioni anti scientifiche, volte a scatenare scontri e nuovi razzismi. Permettetemi di sottolineare lo spirito costruttivo e propositivo di casa Cisl. Le nostre bandiere sventolano fiere nelle piazze per chiedere al governo di costruire, non per fomentare scontri. Le nostre bandiere hanno affollato piazza Santi Apostoli a Roma per riconoscere l’impegno dell’esecutivo di Mario Draghi, non per denigrare i risultati raggiunti. La Cisl ai tavoli istituzionali ha fatto sentire la sua presenza, chiedendo che la manovra venga ulteriormente migliorata per raggiungere e consolidare la coesione sociale e l’uscita dalla pandemia.

Dobbiamo recuperare la fiducia nella scienza, nelle nostre capacità perché ci troviamo a vivere profonde trasformazioni epocali. La disoccupazione giovanile, le migrazioni, i cambiamenti climatici, la rivoluzione digitale. Queste trasformazioni richiedono nuove idee, coraggio, una nuova visione del mondo, della società. A chi è schiavo dell’odio, del nazionalismo, noi rispondiamo con la scelta di un progetto di democrazia, di pace, di diritti, di sviluppo, di uguaglianza. Il nostro colore è il verde, ed è bello vedere nelle piazze la nostra presenza, perché il verde rappresenta la speranza, la voglia di unire, la risposta a chi vuole dividerci e non ci riesce.

L’Italia è un paese che accoglie, un paese che fa sentire a casa anche gli stranieri, il senso di umanità di noi italiani è un valore straordinario, un valore che noi nelle nostre sedi ricordiamo ogni giorno. Le nostre battaglie sono tante, molti gli obiettivi ancora da raggiungere. Penso alla riforma delle pensioni, consentendo a chi ha 62 anni di andare in pensione. Dopo una vita di lavoro non è un lusso, non è una regalia, ma un diritto sacro santo. Riconoscere più tutele ai lavoratori che svolgono mansioni gravose, penso ai macellatori, ai disossatori, agli addetti alle celle frigorifere. Riconoscere più tutele ai lavoratori del comparto agricolo, rafforzare il dialogo, le alleanze con le imprese, per garantire maggiori dignità e diritti alle lavoratrici, ai lavoratori.

Dopo anni di battaglie sindacali, un prima segnale positivo ci arriva dal riconoscimento della ‘condizionalità sociale’ prevista nella nuova Pac. Come è importante mantenere alta l’attenzione sul contrasto al caporalato, attraverso la legge 199 del 2016 fortemente voluta dalla nostra organizzazione.

‘Chi alimenta divisioni e conflitti’ ha già perso in partenza, soprattutto in casa Fai. Prova ne è una regione come la nostra con le province sorelle: Roma, Rieti, Frosinone, Latina e Viterbo. Una squadra rinnovata, con un cambio generazionale, ma soprattutto dei territori amici, che si stringono nelle difficoltà e brindano ai successi senza antagonismi, senza gelosie. Una missione del fare bene, di operare nel segno del bene. Un percorso straordinario che ci vede chiamati a sopportare il lavoro di squadra auspicato dal nostro segretario generale Onofrio Rota, e dal nostro segretario regionale Claudio Tomarelli che ci ha insegnato questo metodo di lavoro. Prova ne è il progetto di Natale per la raccolta di beni di prima necessità in favore della Caritas. Ci siamo mobilitati in gruppo, abbiamo raccolto una tonnellata di cibo da destinare alle famiglie più fragili. La forza dei nostri ideali, dei nostri valori. Noi facciamo sempre la differenza ai tavoli, in piazza e tra la gente”.

 

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