“Viterbo è la città della precarietà e degli infortuni”

VITERBO – Riceviamo da Usb Viterbo e pubblichiamo: “Agricoltura, Commercio e Turismo, potrebbero essere il volano della città, invece sono il buco nero dello sfruttamento e dell’instabilità dei lavoratori.

Apprezziamo i toni ottimisti, letti sulla stampa, riguardo la ripresa dell’economia viterbese con un aumento importante del fatturato per le aziende, specialmente nei settori del terziario.

Eppure la città risulta impoverita, la maggior parte degli abitanti si trasferirebbe senza dubbi in un’altra località. I dati, tanto declamati, infatti non leggono la realtà dei lavoratori e di chi la città la vive davvero.

Nel 2021, in base ai rilevamenti di UnionCamere, studio Excelsior, su un totale di 11 mila assunti, 7.270 sono a tempo determinato e 720 addirittura a chiamata. I settori particolarmente esposti sono quelli del commercio, dell’agricoltura e i lavori, considerati a bassa qualifica, come pulizie, mense e cura della persona.

Chi opera in questi settori è costretto a sottostare al volere dei datori, lasciati liberi di decidere in deroga a norme e contratti.

In agricoltura, che occupa tutta la zona a sud della Cassia, vige un latifondo, in cui gli operai, in prevalenza stranieri vengono costretti ad operare fino a 13 ore al giorno rispetto alle sei e mezza consentite. Non esistono pause, malattie o infortuni. Come sembrano indirizzarsi le recenti indagini dei carabinieri.

Nel commercio che invece invade l’area a nord sono i grandi marchi a fare le leggi, fra turni spezzati, inquadramenti sbagliati e assunzioni fittizie tramite agenzie interinali o contratti a chiamata di pochi mesi.

Il risultato più evidente di questo strapotere sono le condizioni di sicurezza dei lavoratori, in un anno gli infortuni totali sono aumentati del 135%, sfiorando nel 2022 i 2500, rispetto ai 1385 del 2021 (open data Inail). Facciamo riferimento unicamente a quelli denunciati, un 30% rimane sempre nell’ombra.

Questa divisione della città, senza controlli e senza concorrenza, permette alle aziende di fare e disfare a proprio piacimento.

Una divisione del territorio a vantaggio di pochi costruttori e imprenditori. Forze politiche e civiche devono schierarsi al fianco dei lavoratori, denunciare quanto visibilmente accade e prendere una posizione netta di contrasto.

Esortiamo istituzioni ed enti a rendere pubbliche ed accessibili graduatorie e dati, permettendo a tutti di visionare la situazione reale dell’occupazione nel viterbese”.

 

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