Viterbo e la festa della Madonna Liberatrice

di REDAZIONE-

VITERBO- Domenica 26 maggio la comunità di Viterbo rinnoverà il suo legame con la Madonna Liberatrice con una processione di ringraziamento per lo scampato pericolo dell’ordigno bellico trovato in via De Gasperi. Questa celebrazione assume un significato particolare su volontà del vescovo Orazio Francesco Piazza, come spiegato da padre Giuseppe Cacciotti, parroco della chiesa della Santissima Trinità.

La bomba inesplosa, risalente alla Seconda Guerra Mondiale, è stata ritrovata il 20 marzo scorso e disinnescata con successo il 7 maggio, grazie all’evacuazione di parte della città. La processione vuole quindi essere un ringraziamento alla Madonna per la protezione ricevuta.

Alla conferenza di presentazione della festa, tenutasi presso il palazzo dei Priori, erano presenti varie autorità civili e religiose, tra cui la sindaca Chiara Frontini, padre Giuseppe Scalella, priore della Trinità, e Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio Facchini di Santa Rosa.

La sindaca ha sottolineato come la festa sia un importante momento di condivisione civica oltre che religiosa, esprimendo la forte devozione dei cittadini viterbesi per questa celebrazione. Anche padre Giuseppe Scalella ha evidenziato l’importanza di questa tradizione che unisce il mondo civile e religioso.

La processione partirà alle 18 da piazza del Plebiscito, con la partecipazione dei Cavalieri Costantiniani di San Giorgio, il Corteo storico, musici, sbandieratori e Confraternite. Il corteo arriverà alla Chiesa della Trinità alle 19, dove si terrà l’atto di affidamento della città a Maria Santissima Liberatrice seguito dalla messa.

Marco Mandola, rappresentante dei portatori della Madonna, ha spiegato che il baldacchino in legno, alto due metri e mezzo e recentemente restaurato, sarà portato da 12 persone, tra cui anche i Facchini di Santa Rosa. Questi ultimi condividono un legame particolare con la Madonna Liberatrice, come illustrato dal presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini, e sono onorati di partecipare alla processione.

Roberto Saccarello, delegato del Sacro Militare Ordine Costantiniano Tuscia e Sabina, ha concluso la conferenza ringraziando la sindaca per la sensibilità dimostrata verso questa antica tradizione e ribadendo l’onore di fare da scorta alla Madonna Liberatrice.

La devozione alla Madonna Liberatrice risale al 1320, quando un evento straordinario spaventò la popolazione di Viterbo e la Vergine, apparsa in una piccola chiesa degli eremiti agostiniani, liberò la città. Da allora, i cittadini celebrano ogni anno una grande processione a maggio, tramandando questa tradizione fino ai giorni nostri.

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