Viterbo in deciso declino demografico, ma il Lazio nel complesso non scherza

di REDAZIONE-

VITERBO – Un rapporto recentemente pubblicato dalla Cgia di Mestre ha evidenziato una tendenza preoccupante per la città di Viterbo nei prossimi 10 anni: si prevede una perdita di oltre 15mila persone in età lavorativa, un colpo significativo per l’economia locale. Tuttavia, la situazione non è così rosea nemmeno per altre città della regione.

Frosinone si trova in testa alla lista con una perdita prevista di oltre 30mila lavoratori, seguita da Rieti e Viterbo. Anche la capitale della regione, Roma, non è immune da questa tendenza, con una perdita di oltre 170mila lavoratori, sebbene la percentuale sia inferiore rispetto ad altre città.

Secondo Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl Lazio, questa situazione è drammatica e riflette il fenomeno dell’inverno demografico che colpisce l’intero paese. La crisi demografica si aggiunge alle già complesse sfide politiche, energetiche e digitali, rendendo la situazione ancora più difficile.

Coppotelli sottolinea che questa diminuzione della forza lavoro avrà ripercussioni su diversi settori, rallentando la crescita economica e aumentando la pressione sui sistemi previdenziali, sanitari e assistenziali. Tuttavia, sottolinea anche la necessità di prepararsi a invertire questa tendenza, affrontando il problema con determinazione e una visione a lungo termine.

Nonostante le perdite demografiche, ci sono segnali positivi per l’economia regionale. Uno studio di Unioncamere Infocamere ha evidenziato un saldo positivo di imprese attive nel Lazio, sebbene i dati siano disomogenei nei diversi territori. Questo dimostra una vivacità imprenditoriale che offre una speranza per il futuro, ma sarà necessario uno sforzo concertato per sostenere la crescita e contrastare l’inverno demografico in atto.

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