Portare la città alla normalità significa farla tornare ostaggio dei cambi di casacca, delle spartizioni di poltrone a cui ci avete abituato, cari Buzzi ed Allegrini? Portare la città alla normalità significa lasciare una società pubblica come la Francigena sull’orlo del fallimento? Progettare lavori nelle scuole senza alternative di sede per gli studenti? Lasciare un intero quartiere (Colleverde) senza opere di urbanizzazione? Lasciare le strade in condizioni disastrate? Accumulare morosità e non avere neanche il comando della polizia in regola col catasto? Questo significa far tornare la città alla normalità? L’elenco potrebbe essere molto più esteso, come ben sanno i viterbesi che hanno la memoria lunga. Dite di voler portare Viterbo alla normalità, ma in realtà volete riportarla indietro ad un passato che tutti ben ricordano. Noi guardiamo avanti e lavoriamo ogni giorno per fare di Viterbo una città migliore, in grado di offrire maggiori opportunità a tutti e di rendere ogni cittadino orgoglioso di vivere qui. Voi lavorate per tornare al potere, semplicemente. E le motivazioni di una battaglia fanno sempre la differenza”.