di MARIELLA ZADRO –
Siamo in Molise, a Larino, in provincia di Campobasso e nel mese di maggio, si rinnova la tradizione, risalente all’842 in onore di San Pardo.
Per la ricorrenza, la popolazione, organizza la processione dei carri trainati da buoi, per ricordare le lontane primavere, quando i Sanniti si spostavano dal paese per cercare nuove terre da lavorare.
Da circa tredici anni, viene organizzata il 11 agosto, un raduno nazionale di carri con i buoi che animano le processioni devozionali, tradizione delle usanze contadine, ed è una realtà che va concretizzandosi di anno in anno e che sta approntando con determinazione l’iter di candidatura Unesco a patrimonio immateriale dell’umanità.
Presente, da diversi anni, il carro del SS Salvatore di Viterbo con il presidente dell’omonima Associazione don Mario Brizi, i componenti Roberto Cenciarini con Alessandra Cortese e Franco Chiararalli Priore dell’Arciconfraternita del Gonfalone Madonna del Carmelo (Araldi di Maria).
È lo storico Bussi, che riferisce nelle vicende viterbesi del ritrovamento avvenuto ad opera di due bifolchi, nel marzo del 1283, mentre lavoravano la terra in località Chirichea, dovettero interrompere il lavoro in quanto i buoi si bloccarono in un punto del campo. Pur pungolati non ripresero il lavoro. Tale atteggiamento incuriosì i contadini che scavarono il terreno, riportando alla luce una cassa di pietra, con all’interno un trittico di cuoio in stile bizantino.