Viterbo punta a un secondo riconoscimento Unesco con la processione del Santissimo Salvatore

di REDAZIONE-

VITERBO- Dopo il prestigioso riconoscimento della Macchina di Santa Rosa, Viterbo potrebbe ottenere un secondo patrimonio mondiale dell’Unesco grazie alla tradizionale processione del Santissimo Salvatore. La giunta comunale ha deliberato di proseguire l’iter per l’inclusione di questa storica celebrazione nel progetto “Uomini, Animali e Fiori. Processioni agrarie con giochi e carri trainati da bovini, decorazioni floreali e vegetali”.

L’iniziativa, nata a Larino (Campobasso), ha trovato il supporto dell’amministrazione viterbese, che intende valorizzare la processione del Santissimo Salvatore. Questa manifestazione, che si svolge ogni anno il secondo sabato di maggio nel quartiere medievale della città, affonda le sue radici nel XIV secolo, come attestato da documenti del 1344 e 1345 e dagli statuti del periodo 1469-1649.

La processione rievoca il ritrovamento del trittico del Santissimo Salvatore nel 1283, oggi custodito nella chiesa di Santa Maria Nuova. Storicamente, vi partecipavano tutte le arti cittadine, dai nobili ai mercanti, dai notai ai fabbri, dai calzolai ai falegnami, rendendola un evento di forte identità culturale. Parallelamente, la Giunta ha autorizzato il comitato del Santissimo Salvatore a partecipare all’avviso pubblico per l’iscrizione della processione all’albo regionale delle rievocazioni storiche del Lazio, garantendone la tutela e il riconoscimento.

Il sostegno alla candidatura rientra nella strategia del Documento Unico di Programmazione 2025-2027 per valorizzare l’offerta turistica della città. Ora si attende il parere della commissione nazionale italiana Unesco, nella speranza di un nuovo riconoscimento per il patrimonio culturale di Viterbo.

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