Viterbo, Ricci: “La salute è un diritto individuale ed un interesse collettivo”

VITERBO – Riceviamo da Vittorio Ricci (Fials Viterbo) e publichiamo: “Con molta franchezza e trasparenza la scrivente organizzazione sindacale, comunica alle SS.LL. che non si strapperà i capelli per non essere stata tenuta in considerazione, nonostante le ripetute richieste di incontro avanzate alle SS.LL. E’ un film già visto, con gli ex presidenti Storace, Polverini, Zingaretti, nel quale la scena privilegia illusoriamente, la scelta di interlocutori più inclini al facile sventolìo delle bandiere ed al rumore spesso demagogico dei max media, piuttosto che ascoltare chi è fortemente rappresentativo nelle prime e seconde linee, quelle dove si lotta per esprimere il miglior servizio sanitario a vantaggio dei cittadini e chi si impegna quotidianamente, a mandare avanti una barca che fa acqua da tutte le parti.
La Fials c’e’ piaccia o no, in un contesto regionale e nazionale sostanzialmente modificato
anche in termini di rappresentatività sindacale rispetto a venti anni fa e chi non lo ha capito,
rischia di non comprendere la mutata realtà sanitaria, allontanandosi dal prezioso contributo,
di una grande parte di lavoratori qualificati e produttivi.
La Fials c’e’, anche per sindacare il buon impiego delle risorse pubbliche, l’utilità di certe
strutture sanitarie, di servizi e prestazioni rese ai cittadini in rapporto ai tempi di attesa, la
congruità e l’oculatezza degli investimenti, sia nella sanità pubblica che in quella privata
accreditata, la inadeguatezza delle piante organiche e l’impiego razionale delle risorse umane.
Su quest’ultimo aspetto, a distanza di 9 mesi dal blocco delle assunzioni e dei concorsi, delle
mancate stabilizzazioni delle migliaia di precari in possesso dei requisiti di legge, del divieto di
attribuzione degli incarichi sia per la dirigenza che per il comparto nonostante numerosi
pensionamenti, restiamo ancora in attesa dei riconoscimenti economici per i dipendenti,
assegnati dal legislatore alla regione Lazio, con la legge 234/2021.
Pensare di ristrutturare dal vertice la sanità regionale solo con criteri ragionieristici, senza ascoltare chi è in trincea e concorre direttamente per il miglioramento del servizio pubblico, è come ristrutturare un pronto soccorso senza consultare chi quotidianamente ci lavora, per quanto ben fatto, presenterà sempre lacune. E così, ci permettiamo di ricordare gentilmente che, come nelle migliori commedie, ogni azione ha una reazione e la nostra fiduciosa pazienza si sta consumando più velocemente di un gelato al sole, lasciando dietro di sé il sapore amaro di un’opportunità mancata. la Fials del Lazio pertanto, resta ancora per poco in attesa, consapevole che il sipario potrebbe alzarsi da un momento all’altro, su una scena completamente diversa di conseguenze impreviste”.

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