Viterbo ricorda il suo Frate Santo (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – Sabato 18 giugno 2022 si è rinnovata la devozione per il Santo del Sorriso, con la processione e la Santa Messa, celebrata dal Vescovo Lino Fumagalli.

Pietro Fioretti, nacque nel centro di Viterbo, nell’attuale Via dei Mille, il 13 novembre 1668, beatificato il 7 settembre 1806 e canonizzato da papa Giovanni Paolo II il 20 giugno 1982.

Sono diversi anni che l’Associazione S. Crispino da Viterbo, unitamente con i Frati Cappuccini, si adoperano per far conoscere la figura di questo Santo viterbese che a distanza di quasi tre secoli è un esempio cristiano da conoscere e seguire.

I componenti della Confraternita del Gonfalone e alcuni amici dell’Associazione Culturale “La Rosa”, hanno portato a spalla la statua lignea di S. Crispino, dalla chiesa Santa Maria della Verità e percorrendo Viale IV Novembre, sono arrivati sul sacrato della Chiesa dei Cappuccini, dove è custodito il corpo del Santo.

Il vescovo Lino Fumagalli ha officiato la Santa Messa e nell’omelia ha tracciano un breve profilo del Santo.

In particolare ha evidenziato due aspetti del comportamento di Crispino: la devozione alla Madonna e all’ Eucarestia

 In particolare, ha   sottolineato la devozione che il Santo aveva per la Madonna, alla quale costruiva in qualsiasi posto lui andasse, un piccolo tempietto, che curava giornalmente.

Infatti, quando si recava a visitare i malati, una delle tante opere di bene alle quali lui si dedicava, non portava medicine ma pace, consolazione, gioia per l’amore di Dio che sentiva attraverso la devozione per la Madre Celeste. Ricordando poi la parola del Signore, nelle preghiere serali:” Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”

“Il profondo amore per l’Eucarestia, ci ricorda che siamo Chiesa.

Il Signore chiede a noi, davanti ai problemi della vita, di essere noi stessi. Siate un esempio che porta accoglienza, condivisione e solidarietà, valorizzando le piccole cose, come ha fatto San Crispino lungo il lavoro di questuante. Il suo impegno non era solo per il suo convento, ma serviva agli altri, con gesti semplici, piccoli, ma di grande valore”.

Al termine ha voluto sottolineare la figura semplice, umile del frate francescano, specialmente nelle relazioni che stabiliva, riusciva a percepire e mettere in pratica il messaggio che San Francesco raccomandava sempre ai suoi discepoli:” Mi raccomando, in ogni situazione predicate il Vangelo”.

La cerimonia si è conclusa con il canto e la preghiera dedicata al Santo del Sorriso:

O Signore,

che hai dato a San Crispino

la grazia di vivere

nella semplicità e nella gioia,

amando tutti, facendo del bene a tutti

e dicendo bene di tutti.

Concedi anche a noi di vivere

Nella prosperità e nella pace,

nella salute dell’anima e del corpo

e di amare tutti con cuore semplice e lieto.

Amen

 

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