Ci rivolgiamo ai cittadini e alle cittadine, ai partiti e ai sindacati, alle associazioni socio-culturali per ragionare insieme sui contenuti da mettere al centro di una campagna elettorale prima di ridurla ad una mera competizione di persone che finiscono per espropriare il percorso partecipativo dei cittadini trasformandola in un talk show dei candidati.
Proponiamo cinque piste tematiche su cui lavorare:
Lavoro e Ambiente
Agire subito contro ogni forma di precarietà, sostenere politiche attive per il lavoro, sostenere l’economia sana che genera buona occupazione e sviluppo sostenibile del territorio; governare la transizione ecologica attraverso scelte partecipate imperniate sul risparmio energetico e sulle energie rinnovabili, l’agricoltura di qualità, una nuova consapevolezza dei cittadini-consumatori, la valorizzazione del patrimonio rurale e boschivo, un cambio radicale nella gestione dei rifiuti e del ciclo delle acque.
Scuola, Università e Territorio
Mettere a disposizione dei giovani e dei loro docenti strutture adeguate per realizzare percorsi di studio che non siano solo interni alle mura scolastiche, ma vivi sul territorio così da poter prospettare un futuro che non sia di emigrazione, ma di valorizzazione del territorio attraverso progetti di sviluppo economico e culturale.
Promuovere le attività degli istituti scolastici e dell’Università favorendo una rete con le associazioni, le aziende, le altre istituzioni pubbliche e l’intera cittadinanza.
Centro storico
Andare oltre la polarizzazione tra museificazione e ghettizzazione. Il Centro storico va salvaguardato, valorizzato e curato favorendo l’insediamento di nuovi cittadini con sostegni ed agevolazioni nella fruizione dei servizi. Vanno attuate politiche di integrazione dei cittadini stranieri insediati in zone di minor pregio riqualificando i quartieri con politiche mirate, animazione sociale e culturale. Il patrimonio artistico culturale va tutelato con iniziative in favore di un turismo di qualità capace di apprezzare l’intero territorio della Tuscia.
Infrastrutture e mobilità
Viterbo deve uscire dall’isolamento cronico. Prima di pensare ad aeroporti e autostrade bisogna curare i collegamenti ferroviari, la viabilità interna, la riqualificazione degli spazi urbani in funzione di una mobilità sostenibile e non inquinante. Car sharing, piste ciclabili, trasporto pubblico vanno integrati per alleggerire l’impatto della mobilità privata per garantire un cambiamento culturale nella città. Ciononostante il segno dominante rimane quello di una cultura chiusa al cambiamento di chiaro segno conservatore, al servizio di gruppi di potere economico che dominano la scena da troppo tempo. La realizzazione e moltiplicazione di spazi a disposizione di associazioni e gruppi informali al fine di favorire il pieno accesso alle offerte culturali per tutti è una delle priorità su cui intervenire. Così come intervenire su tutta la filiera che va dalla scuola, agli istituti culturali, alle associazioni fino alla libera creatività di singoli artisti per favorire la piena coesione sociale della comunità cittadina e il proprio diritto a muoversi liberamente.
Cultura e diritti Civili
La presenza di migliaia di giovani universitari negli ultimi decenni ha portato una spinta vitale di rinnovamento. Viterbo città accogliente delle diversità, promotrice di ricchezza culturale e civile attraverso politiche in favore di una nuova stagione di diritti sensibile alla nuova declinazione delle relazioni umane a affettive che si sono andate affermando ormai da molti decenni in tutto il mondo”.