VITERBO – “Le scuole sono dei presidi culturali e di legalità di fondamentale importanza che vanno tutelati e garantiti”. A dirlo è la segretaria generale della Uil scuola Viterbo Silvia Somigli in merito al piano di riorganizzazione della rete scolastica per l’anno 2025/2026 uscito oggi dal consiglio provinciale di palazzo Gentili.
“La Uil scuola – prosegue Somigli – esprime il più vivo apprezzamento al presidente della provincia Alessandro Romoli e al consiglio provinciale per aver dimostrato estrema prudenza e accuratezza nell’individuare sul piano del dimensionamento scolastico una scelta politica giusta per il territorio”.
“Il territorio del viterbese – prosegue Somigli – sul piano del dimensionamento scolastico ha dato ampiamente. Tant’è vero che quest’anno sono già state sacrificate due scuole, l’istituto comprensivo di Caparola e l’istituto comprensivo di Fabrica di Roma, accorpando due realtà con una scelta poco lungimirante, quando invece la regione avrebbe dovuto ascoltare le esigenze del territorio. Cosa che non ha fatto”.
“Gli istituti scolastici – aggiunge Somigli – hanno un’identitauna un radicamento nel territorio che sono fondamentali. Un radicamento storico profondo. Cancellare questa storia significa non tener conto in nessun modo della loro valenza sociale, pedagogica e culturale. La politica romanocentrica troppe volte ha penalizzato le provincia. Dobbiamo interrompere questo circuito vizioso e viziato da interessi che non hanno nulla a che vedere con i bisogni del territorio della Tuscia”.
“Gli istituti del territorio – sottolinea Somigli – sono veri e propri presidi culturali e di legalità contro tutta una serie di pericoli, non da ultimo quello di allontanarsi da un’agenzia educativa come la scuola, con tutte le conseguenze. Le scuole sono centri di aggregazione sociale e dobbiamo fare in modo di garantirle anche in un percorso di costruzione di eccellenze. Anche perché sul territorio abbiamo un’università che può portare a termine e lanciare in vista del futuro il percorso di formazione didattica e personale di uno studente”.
“Come si può garantire – conclude Somigli – un futuro per i giovani se non conserviamo un presidio primario come la scuola? Restiamo infine a disposizione delle istituzioni per salvaguardare i nostri istituti scolastici con l’auspicio che la regione possa concordare le sue scelte nell’interesse e al servizio del territorio”.