Viterbo, SPI CGIL: emergenza geriatrica e servizi a rischio nei Centri per i disturbi cognitivi e demenze della Asl

VITERBO – La situazione nei Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) della provincia di Viterbo è critica. Mancanza di medici geriatri, lunghi tempi d’attesa e carenze organizzative mettono in difficoltà anziani, famiglie e operatori. La sanità pubblica si trova ancora una volta a sopravvivere grazie alla buona volontà del personale coinvolto.

La ASL di Viterbo gestisce quattro CDCD territoriali situati a Soriano nel Cimino, Civita Castellana, Tarquinia e Acquapendente, oltre al centro ospedaliero di secondo livello presso l’Ospedale Belcolle. Tuttavia, tre dei quattro centri territoriali sono attualmente privi di geriatri, con ripercussioni dirette sulla qualità e sulla tempestività dei servizi offerti.

Ad esempio, il CDCD di Acquapendente è scoperto da più di un anno, mentre a Soriano e Civita Castellana le carenze si alternano per assenze programmate o inattese. A coprire l’emergenza restano solo pochi medici, come a Tarquinia, dove un professionista si fa carico di richieste provenienti anche da altri distretti.

Nonostante gli sforzi messi in campo dalla ASL per reclutare il personale medico, il problema resta irrisolto. Le ragioni sono molteplici:

  • Scarsa attrattiva territoriale, soprattutto per centri come Acquapendente, considerati “ai confini del mondo”.
  • Carenza di geriatri disponibili, con specialisti che preferiscono sedi più accessibili o vicine alla propria residenza.
  • Procedure burocratiche complesse e vincoli regionali che impediscono l’aumento delle ore assegnate alla geriatria.

A rendere ancora più difficile la situazione è il vuoto lasciato da personale dimissionario o in maternità.

L’assenza di geriatri nei CDCD ha effetti molto negativi sui pazienti e le loro famiglie.

Tempi di attesa inaccettabili o addirittura impossibilità di prenotare visite mediche nei CDCD; piani terapeutici sospesi o affidati a un unico medico di riferimento; ritardi nella diagnosi e nella gestione delle demenze, con un peggioramento della qualità di vita per i pazienti.

Famiglie e caregiver si trovano sole ad affrontare una situazione sempre più pesante, mentre aumenta il rischio di aggravamento delle condizioni cognitive e comportamentali degli anziani.

Lo SPI CGIL chiede alla Regione Lazio un intervento immediato e strutturale per garantire la continuità dei servizi nei CDCD: potenziare la rete territoriale, con risorse dedicate e prevedere magari incentivi economici per attrarre geriatri nei centri più periferici.

La demenza è una patologia che richiede diagnosi precoci, cure costanti e un supporto continuo. Non possiamo permettere che le carenze di personale compromettano un diritto fondamentale come la salute degli anziani. La situazione nella provincia di Viterbo deve diventare una priorità: serve un piano concreto e tempestivo per restituire dignità ai pazienti, ai loro familiari e agli operatori sanitari che ogni giorno lottano per tenere in piedi un servizio fondamentale. Così Cinzia Vincenti, Segretaria Generale SPI CGIL Civitavecchia Roma Nord Viterbo.

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