Viterbo2020, Antoniozzi: “Faremo ‘esplodere’ il museo per narrare la storia della città”

di DIEGO GALLI –

“Celebriamo l’amore della nostra città dando a Viterbo il nostro tempo, la nostra cura e la nostra dedizione”. Chiara Frontini, la non (ancora) candidata sindaca più prolifica delle prossime elezioni amministrative, è tornata a parlare dei temi che vorrebbe tornassero in auge per risollevare le sorti del capoluogo della Tuscia.

La conferenza stampa, tenutasi all’ombra dei cartelloni della sua propaganda “È ora”, è stata proprio per i suddetti motivi incentrata sulla questione “cultura”. “Partiremo da qui (dalla cultura, ndr), dimostrando che anche con essa è possibile creare posti di lavoro e ricchezza, come lo ha ben dimostrato la città di Matera, con i suoi tanti progetti nati dopo l’elezione a Città europea della cultura”.

A dipanare questo primo punto di quello che potremmo definire il suo “non programma elettorale”, uno dei suoi più fidati collaboratori, l’ex consigliere Alfonso Antoniozzi, dalla stessa Frontini indicato come “la persona più qualificata per il ruolo di assessore alla cultura”.

“È ora di cambiare passo, di pensare a una gestione partecipata all’assessore della cultura. L’assessore non è un impresario, ma un facilitatore dei processi culturali della città – ha esordito il noto baritono – La cultura è di tutti, e vogliamo farlo capire realizzando di spazi condivisi, cedibili a gruppi di associazione culturali che presentino progetti creativi”. L’idea, spiega poi l’ex consigliere, verte anche a rinvigorire alcune delle aree più limitrofe della città, come anche le sue frazioni e, recuperare alcuni spazi già esistenti. “Luoghi come quello del teatro Unione – ha continuato – devono essere affittati con precedenza a realtà culturali viterbesi a metà del prezzo e a cauzioni simboliche”. Questa “precedenza”, per Antoniozzi, potrebbe essere una delle chiavi di volta per riaccendere la città, come lo sarebbe anche l’idea di mettere in stretta sinergia l’Unione con Ferento, luogo storico “dimenticato dalla precedente amministrazione, che non gli ha destinato un centesimo”.

Chiara Frontini e i suoi, sotto i cartelloni della campagna elettorale

Tra gli altri progetti a tema cultura anche quello che viene definito “narrazione della città”. Alfonso Antoniozzi ha spiegato, a grandi linee, come la squadra di Viterbo2020 avrebbe in mente di far esplodere (metaforicamente) il Museo civico, dislocando in cinque differenti luoghi altrettanti musei tematici. Ognuno di essi sarebbe dedicato a una donna appartenente alla storia viterbese: Galiana, Rosa, Olimpia, Giulia Farnese e Giacinta Marescotti, così che la storia di Viterbo possa essere narrata senza dimenticare le sue radici etrusche e i suoi periodi “non medievali”.

“La cultura – ha concluso Antoniozzi – rappresenta il 5.1% del pil nazionale. Per far sì che la città possa godere delle sue bellezze, tuttavia, il prossimo assessorato alla cultura dovrà lavorare sotto braccio con le realtà locali”. Come già era stato ribadito, cultura, sviluppo e turismo si confermano i capisaldi del movimento Viterbo2020.

Ora non resta che attendere la mossa di Chiara Frontini per la sua discesa in campo ufficiale, anche se – almeno sembrerebbe – il passo non sarà fatto prima di aver compreso le reali intenzioni delle altre forze politiche.

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