VITORCHIANO ( Viterbo) – Si è svolto a Vitorchiano, con ampia partecipazione, un nuovo corso gratuito di BLS-D (Basic Life Support-Defibrillation) e primo soccorso rivolto ai cittadini che vogliono acquisire una formazione specifica per affrontare potenziali situazioni di emergenza e per l’utilizzo dei dispositivi DAE (defibrillatori).
L’iniziativa, che ha fatto seguito alla già positiva edizione dello scorso luglio, rientra nell’ambito del progetto “Accorciamo le distanze”, promosso dall’ARES 118, approvato dalla Regione Lazio nel 2017 e sostenuto dal Comune di Vitorchiano, con l’obiettivo di rendere il paese sempre più cardioprotetto e potenziare e migliorare l’assistenza sanitaria nel territorio. L’amministrazione comunale ringrazia per la collaborazione i volontari del Gruppo Comunale di Protezione Civile e dell’EIPAA (Ente Italiano Protezione Animali e Ambiente), oltre ovviamente agli addetti e ai formatori dell’ARES 118.
Con questo progetto si vuole assicurare una risposta il più tempestiva possibile in situazioni di emergenza-urgenza nelle aree con difficoltà di accesso ai servizi sanitari, attraverso il rafforzamento dell’offerta dei servizi di emergenza territoriale sia in termini quantitativi che qualitativi e il coinvolgimento delle comunità locali tramite una formazione ad hoc di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare ai residenti, che li renda protagonisti della loro salute.
“In questi anni diversi defibrillatori sono stati già installati nel territorio comunale di Vitorchiano – dichiara il sindaco Ruggero Grassotti – e tale progetto rappresenta un importante passo in avanti per la salute e la sicurezza dei cittadini. Le persone che saranno formate attraverso il corso potranno essere in grado di praticare un’immediata rianimazione cardiopolmonare in caso di arresto cardiaco, aumentando notevolmente la possibilità di sopravvivenza dell’individuo colpito“.
In presenza di arresto cardiaco, infatti, la rianimazione cardiopolmonare (RCP) eseguita dalle persone presenti aumenta il tasso di sopravvivenza di 2-3 volte, ma viene praticata soltanto in un arresto cardiaco extra-ospedaliero su cinque. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che le persone con arresto improvviso, se soccorse prontamente e in maniera adeguata, hanno buone probabilità di ripresa.
“L’importante – aggiunge Fabio Fanelli, assessore ai servizi sociali, scuola e protezione civile – è riconoscere la situazione di emergenza, chiamare il 118 e agire con manovre che sostituiscano le funzioni vitali interrotte, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Se è disponibile un defibrillatore, tentare di ripristinare il battito cardiaco con la defibrillazione. L’ampliamento della presenza di defibrillatori sul territorio e la formazione di quanti più cittadini possibile sono, quindi, il necessario complemento per supportare gli interventi di primo soccorso. Partecipare a questi corsi è un’opportunità unica per imparare a salvare vite, crescere come persone e fare la differenza nella propria comunità“.