Web e negozi: come i commercianti possono digitalizzare le proprie attività economiche, diretta Facebook di Mauro Rotelli

di ARIADNA BULAT –

VITERBO – Si è tenuta ieri sera la diretta Facebook “Web e negozi: è possibile il commercio online di prossimità?”, moderata dal deputato di Fdi, Mauro Rotelli. Si è discusso del commercio online con Diego Ciulli, Public Policy Senior Manager di Google, Leonardo Tosti, Presidente Confcommercio Lazio Nord, Andrea De Simone, Direttore Confartigianato Viterbo e Alessandra Di Marco, segretaria Associazione Facciamo Centro.

A prende per primo la parola è stato Diego Ciulli, parlando della contrapposizione che esiste tra il commercio di vicinanza e l’e-commerce, affermando che, in realtà, Google ha lo scopo di aiutare i commercianti.  “Il mestiere mio è ascoltare il paese e capire come Google può dare un contributo a far crescere le attività economiche. Con il primo lockdown, due milioni di consumatori, per la prima volta, hanno comprato qualcosa in rete, hanno provato l’e-commerce. Secondo me, tale comportamento continuerà anche quando le restrizione saranno rimosse.”

Il manager spiega cosa dovrebbero fare i commercianti in modo da digitalizzare le loro attività economiche. “Le prime 5 cose da fare per un commerciante in base agli strumenti Google: 

  1. Creare e autenticarsi nella scheda “google my business” – ossia cercare su google il nome del proprio negozio, selezionare il pulsante “questa scheda è la mia” e aggiornare o aggiungere l’informazione necessaria ai consumatori. 
  2. Schede google shopping che sono state rese gratuite. L’obiettivo dei risultati di ricerca è quello di far vedere alle persone quello che cercano, mostrando il prezzo e il negozio. 
  3. Dotarsi di un sito internet o mettere almeno l’inventario online (ad esempio sulla pagina Facebook o su Google my business) perché il consumatore, soprattutto durante questo periodo, entra sempre di meno nei negozi ma cercano tutto online. Così, se i commercianti inseriscono i loro prodotti online, il consumatore può trovare il bene, accompagnato anche dalla descrizione, online per poi procedere all’acquisto. 
  4. La pubblicità su google, utilizzando le parole chiave. Quando la gente cerca qualcosa su internet, google fa vedere dei risultati sponsorizzati relativi alla parola chiave. Quindi, i negozianti, possono comprare la spazio di ricerca che appare sullo schermo dei consumatori. 
  5. La capacità di fare app mobile. L’espressione “vicino a me” su google è cresciuta, nell’ultimo anno, del 300%. La gente che cerca dei beni, li cercano in vicinanza. Significa che il consumatore non vuole fare e-commerce ma vuole fisicamente andare ed acquistare il bene, visto il prodotto su internet”. 

“Questo è un momento di grande difficoltà per tutte le attività – ha presso poi la parola Leonardo Tosti – e per noi, che rappresentiamo le piccole imprese, è ancora più grave. Ci sarà un decremento di imprese attive. Per quanto riguarda l’online, è importante che tutte le imprese possano cavalcare questa scelta perché non è possibile rimanere chiusi e non subire questa novità che sta mangiando il mercato. E’ fondamentale inserire le piattaforme online e noi, nell’ultimo periodo, facciamo informazione alle piccole imprese. Dobbiamo aiutare i nostri commercianti a spiegare che cosa stanno vendendo e la qualità dei loro prodotti. Il consumatore va online, vede il prodotto, scende nel negozio di sotto casa e lo compra”.

Tosti ha detto che Confcommercio, in questo periodo di grande difficoltà, ha messo in piedi una piattaforma che si chiama “My Local Store” per le provincie di Viterbo e Rieti e ha l’obiettivo di venire incontro alle esigenze delle piccole attività. “Abbiamo lo scopo di aiutarle sia nel caricare le loro vetrine che azzerare i costi. Per il primo anno (o per i primi due anni) sarà gratuita. Potrebbe essere una svolta forse epocale per aiutare queste imprese. Siamo andati incontro a un mercato globale che non si fermerà mai e noi dobbiamo cercare di difendere le nostre città che, fondamentalmente, le altre nazioni non hanno. Dobbiamo curare e mantenere  le piccole attività economiche di vicinanza”. 

Andrea De Simone ha affermato che è necessario informare le piccole attività sulla possibilità di essere online. “Bisogna cambiare mentalità e aprire un nuovo approccio di cultura dell’azienda. Noi, come Confartigianato, abbiamo una piattaforma online che si sta dislocando sulle varie provincie dell’Italia. Ha il compito, coinvolgendo anche le università, di formare le aziende, gli imprenditori verso un processo da cui non si torna più indietro. La digitalizzazione del commercio è un processo accelerato dal Covid, ma che già era in piedi. L’online non è il nemico delle piccole attività ma deve diventare un alleato. E’ necessario che le imprese inizino a dotarsi di un’entità digitale, introdurre una figura professionale che li accompagni verso questa trasformazione”.

Alessandra Di Marco, la segretaria dell’Associazione Facciamo Centro, ha sostenuto che la pandemia e le misure di distanziamento sociale hanno chiuso varie attività commerciali, ma hanno anche accelerato il processo di adattarsi all’e-commerce. “Basta pensare ai bar, alle pizzerie che fanno delivery. E può essere un valore aggiunto in un periodo di grande difficoltà. Il consumatore ha sviluppato una prevenzione per i negozi online e noi dobbiamo essere pronti. Questa sera ho sentito tante novità da parte di Google e c’è bisogno di un aiuto per fare i commercianti a capire come utilizzare certi mezzi e digitalizzare le proprie attività economiche”. 

“L’associazione Facciamo Centro nasce da un grande centro commerciale naturale delle attività economiche che stanno all’interno delle mura. Abbiamo creato un sito internet dove i commercianti che operano nel centro storico possono pubblicizzare i propri prodotti. Non tutti però sono spinti ad utilizzare tale mezzo. Per far funzionare il sito, c’è bisogno di una figura professionale e abbiamo delle difficoltà anche nel trovare dei finanziamenti. Può essere un aiuto in più alle aziende” – ha concluso Alessandra Di Marco.

 

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