VITERBO – Riceviamo dal Partito Democratico – Gruppo Provinciale di Viterbo e pubblichiamo: “Dimensionamento scolastico, siamo pronti a dare battaglia e a difendere il lavoro fin qui svolto. Il gruppo consigliare del Partito Democratico e la maggioranza della Provincia non si tireranno di certo indietro per riaffermare il proprio impegno in un tema così cruciale ed essenziale nella vita della comunità e annunciano già la volontà di impugnare, attraverso i propri legali, la delibera regionale.
Da sempre, il nostro obiettivo è stato promuovere l’unità di intenti sulle questioni cruciali per il nostro territorio tra tutte le forze politiche, perché siamo convinti che solo attraverso una collaborazione costruttiva si possano affrontare e risolvere. Un esempio lampante è rappresentato dagli accordi di programma firmati durante la presidenza Nocchi, sottoscritti da tutte le forze politiche, Fratelli d’Italia inclusa, salvo poi essere disattesi proprio da chi aveva promesso collaborazione. Purtroppo, l’atteggiamento di Fratelli d’Italia dimostra ancora una volta la mancanza di comprensione di un principio fondamentale: una volta eletti, si rappresenta l’intera comunità, non solo i propri elettori. Una volta eletti, è doveroso riconoscere il lavoro svolto da chi ti ha preceduto, soprattutto quando si arriva a vantarsi di risultati legati a progetti che in passato si erano addirittura osteggiati, come dimostrano i sopralluoghi sui cantieri Pnrr da parte di chi, inizialmente, si era opposto a quegli stessi interventi.
Questa visione, che guida il nostro operato, dovrebbe essere il fondamento di ogni amministrazione responsabile.
Sul tema del dimensionamento scolastico, in un momento cruciale per il futuro dell’educazione nel nostro territorio, il comportamento dei consiglieri di Fratelli d’Italia che hanno abbandonato l’aula durante un consiglio provinciale cruciale, non può essere interpretato come un atto di responsabilità. Al contrario, è stata una fuga dal confronto, un segnale chiaro di disinteresse, serietà e impegno verso una problematica che incide profondamente sulla vita dei cittadini e delle famiglie della Tuscia e che costringe ancora una volta il nostro territorio a pagare un prezzo altissimo in termini di accorpamenti. Un’inerzia a livello provinciale, a cui con estrema preoccupazione, si aggiunge un’inadeguatezza a livello regionale. Con i consiglieri dell’attuale maggioranza, rappresentanti il territorio, incapaci in alcun modo di tutelare e difendere gli interessi della Tuscia. Non hanno saputo influire sulla delibera regionale sul dimensionamento scolastico, che ha sancito l’accorpamento dell’Istituto “Carmine” di Viterbo e dell’Istituto superiore di Grotte di Castro, decisioni che avranno un impatto negativo sull’offerta formativa e sull’organizzazione scolastica nel territorio.
La maggioranza provinciale, come già fatto in passato, non esiterà a impugnare la delibera regionale, ribadendo la centralità del lavoro svolto dal presidente della Provincia, Alessandro Romoli, la sua dedizione e il suo impegno su questa tematica sono stati e continuano a essere fondamentali per difendere gli interessi dei cittadini della Tuscia.
Continueremo a lavorare con dedizione per garantire che ogni scelta venga presa nell’interesse esclusivo degli studenti, delle famiglie e del personale educativo, senza farsi influenzare da logiche di partito o interessi particolari se non quelli della comunità. La politica ha il dovere di confrontarsi e trovare soluzioni condivise, soprattutto quando in gioco c’è il diritto all’istruzione e il futuro delle nuove generazioni”.
Questa visione, che guida il nostro operato, dovrebbe essere il fondamento di ogni amministrazione responsabile.
Sul tema del dimensionamento scolastico, in un momento cruciale per il futuro dell’educazione nel nostro territorio, il comportamento dei consiglieri di Fratelli d’Italia che hanno abbandonato l’aula durante un consiglio provinciale cruciale, non può essere interpretato come un atto di responsabilità. Al contrario, è stata una fuga dal confronto, un segnale chiaro di disinteresse, serietà e impegno verso una problematica che incide profondamente sulla vita dei cittadini e delle famiglie della Tuscia e che costringe ancora una volta il nostro territorio a pagare un prezzo altissimo in termini di accorpamenti. Un’inerzia a livello provinciale, a cui con estrema preoccupazione, si aggiunge un’inadeguatezza a livello regionale. Con i consiglieri dell’attuale maggioranza, rappresentanti il territorio, incapaci in alcun modo di tutelare e difendere gli interessi della Tuscia. Non hanno saputo influire sulla delibera regionale sul dimensionamento scolastico, che ha sancito l’accorpamento dell’Istituto “Carmine” di Viterbo e dell’Istituto superiore di Grotte di Castro, decisioni che avranno un impatto negativo sull’offerta formativa e sull’organizzazione scolastica nel territorio.
La maggioranza provinciale, come già fatto in passato, non esiterà a impugnare la delibera regionale, ribadendo la centralità del lavoro svolto dal presidente della Provincia, Alessandro Romoli, la sua dedizione e il suo impegno su questa tematica sono stati e continuano a essere fondamentali per difendere gli interessi dei cittadini della Tuscia.
Continueremo a lavorare con dedizione per garantire che ogni scelta venga presa nell’interesse esclusivo degli studenti, delle famiglie e del personale educativo, senza farsi influenzare da logiche di partito o interessi particolari se non quelli della comunità. La politica ha il dovere di confrontarsi e trovare soluzioni condivise, soprattutto quando in gioco c’è il diritto all’istruzione e il futuro delle nuove generazioni”.