“Il grappolo di uva fragola”, il libro di Angelo Russo

VITERBO- Riceviamo da Angelo Russo e pubblichiamo: “30 anni per scriverlo. Poche ore per leggerlo. Un’intera vita dentro. Non sono uno scrittore di professione e probabilmente non ne scriverò un altro (anche perché, facendo due conti, con il tempo che ci ho messo dubito di averne abbastanza per scriverne un altro). Resterà figlio unico.
Questo libro è rimasto con me per tre decenni, maturando come un buon vino… o come un vecchio disco che, riascoltato oggi, suona ancora incredibilmente attuale. È una storia di vita, d’amore, di sogni e di ricerca interiore. Un viaggio dagli anni Sessanta a oggi, tra ribellioni giovanili, passioni travolgenti e misteriose interazioni con l’inconscio collettivo. Un racconto che attraversa città, epoche e simboli, intrecciando nostalgia e psicologia, emozioni e riflessioni profonde.
Se ami le storie vere, capaci di parlarti mentre raccontano di altri, Il grappolo di uva fragola potrebbe sorprenderti. Come ho già detto, resterà la mia unica opera… ma valeva la pena di essere raccontata”.
Sinossi
Il grappolo di uva fragola di Angelo Russo è un romanzo che esplora temi profondi come l’amore, la memoria e la ricerca di sé, intrecciando le vicende di un protagonista che ripercorre la sua vita, dalle esperienze giovanili alla maturità. La narrazione prende il via con un incontro casuale tra l’autore e Virginia, una donna che riaccende in lui ricordi d’infanzia e diventa spunto per una riflessione nostalgica sul passato.
La storia si articola inizialmente intorno agli anni dell’adolescenza, per poi seguire la vita di uno degli amici d’infanzia del protagonista, Luca, in un racconto che attraversa luoghi iconici d’Italia, come Viterbo, Bologna e Roma. Questi scenari evocano atmosfere che rappresentano un’epoca di cambiamento culturale e sociale.
Al centro del romanzo si trova l’esplorazione dell’amore, presentato nelle sue varie forme: passioni travolgenti, separazioni dolorose e incontri inaspettati. Le relazioni umane sono descritte come forze potenti, capaci di illuminare e oscurare la vita, lasciando tracce profonde nei personaggi. Parallelamente, l’opera attinge alla psicologia analitica di Carl Gustav Jung, con particolare enfasi sull’inconscio collettivo. La scoperta di un antico cilindro fonografico appartenuto a Jung diventa un elemento chiave della trama, spingendo i protagonisti a una ricerca che intreccia verità psicologiche e simbolismi universali.
Le vite di Luca, Lara e Marco si incontrano e si separano, arricchendo la narrazione con prospettive diverse: Marco, dedito alle ricerche archeologiche, rintraccia simboli antichi collegati all’inconscio; Lara indaga il significato dei simboli nell’arte; Luca intraprende un percorso di crescita emotiva, esplorando il passato e cercando nuove esperienze per dare un senso alla propria esistenza.
La metafora del grappolo di uva fragola rappresenta l’essenza delle esperienze umane, con i loro sapori dolci e amari che si intrecciano nel tempo. Il romanzo si rivela così un viaggio interiore, un invito a riflettere sulla complessità della vita e sulla bellezza di relazioni autentiche e durature.
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