NEPI (Viterbo) – Si è tenuta ieri, nella sala consigliare del Comune di Nepi, la conferenza stampa di presentazione della VII edizione del festival di teatro integrato “L’altro lato della luna” che, quest’anno, porterà sul palcoscenico la rappresentazione teatrale “Viaggio nel bosco sospeso_ Le pastocchie di nonno Piero“, per la regia di Giuseppe Carletti.
Lo spettacolo -organizzato dalla Cooperativa sociale Gea in collaborazione con il Comune di Nepi, la asl territoriale, l’IPU, la Proloco nepesina e la Fondazione Carivit di Viterbo- andrà in scena il 12 e 13 luglio prossimi al Forte dei Borgia di Nepi, alle ore 21:30.
A recitare saranno gli utenti del CSE Piero Carletti di Nepi e quelli dei PAI Disabile Adulto, insieme alle operatrici e agli operatori della cooperativa Gea.
Il costo del biglietto è di 10 euro ed il ricavato andrà a finanziare un progetto di inclusione lavorativa nel campo della ristorazione per persone svantaggiate, in continuità con quanto già sperimentato nei mesi scorsi con gli eventi de “Il pranzo è servito con Gea” e in coerenza con la finalità di garantire una sempre maggiore autonomia e indipendenza ai ragazzi seguiti, nei vari servizi territoriali, dalla Gea
Questa edizione tocca, rispetto alle altre, tocca le corde più intime della comunità cittadina perché costruita attorno alla figura di un nepesino straordinario: Piero Carletti. Un uomo di cui si conosce la levatura morale e la propensione all’altro, di cui tutti hanno potuto apprezzare l’attaccamento alla realtà locale, ma di cui -forse- molti ignoravano aspetti più intimi e personali, sempre seriamente scanzonati, che suo figlio Giuseppe -regista, scenografo e voce narrante d’eccezione- ha invece voluto condividere senza gelosie. È infatti Piero Carletti il “nonno Piero” citato nel titolo dello spettacolo.
Presente, per l’occasione, il sindaco di Nepi Franco Vita che, non senza commozione, ha voluto prima tributare Piero Carletti ricordando aneddoti della sua indole altruista, e poi ringraziare la Gea, ribadendo che è anche grazie ad eventi come questo che persone come Piero Carletti non vengono dimenticate e che la memoria storica del territorio si rivitalizza. A portare i saluti del direttore Asl del Distretto VtC, la dottoressa Maria Teresa Schiena, è stato Claudio Ciavatta, nella doppia veste di dipendente Asl e presidente del consiglio comunale di Nepi, il quale -dicendosi impaziente di assistere allo spettacolo- ha sottolineato l’importanza del “Sor Piero” per Nepi, quella di ieri e quella di oggi. Il consigliere comunale Paolo Paoletti, delegato alla cultura, ha anche lui speso parole di grande stima per Piero Carletti e ha aggiunto quanto il figlio-regista Giuseppe stia contribuendo, con freschezza ed ironia, a mantenere vive le tradizioni locali e i personaggi tipici, quasi mitologici, di Nepi che sono, in effetti, i veri protagonisti del copione. Non sono mancate, da parte di Paoletti e del professore Massimiliano Nisati dell’Istituto Progetto Uomo, parole di grande apprezzamento per il lavoro e i servizi di qualità che quotidianamente, con grande professionalità e passione, la cooperativa Gea porta avanti.
A spiegare cosa sono le “pastocchie”, ovvero le “favole” in nepesino, ci ha pensato però Giuseppe Carletti, il quale ha confidato ai presenti che, dopo un primo momento di titubanza dovuto più che altro all’imbarazzo, ha sposato senza remore il progetto, ritenendo l’oralità un mezzo ancora fondamentale per la diffusione della cultura, della storia locale e della tradizione.