“Non ce la beviamo” incontra il prefetto di Viterbo

VITERBO – Il 3 dicembre alle 12:00 presso la Prefettura di Viterbo si è tenuto l’ incontro, richiesto dal Coord.to Prov.le per l’Acqua Pubblica Non ce la Beviamo, sulla preoccupante situazione del servizio idrico locale.
All’incontro hanno partecipato il Prefetto di Viterbo Dott. Gennaro Capo e una delegazione composta da Paola Celletti ed Elisa Cirenei per il Comitato Non ce la Beviamo, dalla Dott.ssa Antonella Litta per ISDE Medici per l’Ambiente e da Carlo La Valle per il Comitato di quartiere S.Pellegrino di Viterbo.

È stata un’occasione importante per affermare che il tema “Acqua” nella nostra provincia costituisce una priorità e che deve essere al centro dell’agenda politica di questo territorio.

L’incontro si è svolto in un clima collaborativo e di grande attenzione.

Sono state rappresentare le gravi problematiche che stanno investendo la nostra provincia a partire dalla presenza in alte concentrazioni di arsenico e fluoruri che rendono l’acqua non potabile, dalle falde acquifere che si stanno esaurendo, dalle perdite nelle reti idriche e dai problemi connessi alla depurazione per arrivare alle tariffe molto alte a cui è sottoposta la popolazione .

È stato sottolineato che
 da anni sono in vigore in molti Comuni del viterbese ordinanze di non potabilità dell’acqua e in altri si registrano valori di arsenico ai limiti di legge con frequenti sforamenti.
 che la minore disponibilità di acqua registrata durante gli ultimi mesi, oltre ad arrecare grave disagio alla popolazione, aggrava ancor più la contaminazione dell’acqua aumentando la concentrazione di inquinamento da Arsenico.

“C’è una situazione di grande preoccupazione per la salute pubblica”, ha dichiarato la Dott.ssa Litta dell’ISDE, a causa di un’esposizione prolungata ad un cancerogeno certo quale è l’arsenico che determina patologie oncologiche, neurologiche, cardiache.
Le soluzioni ci sono e occorre intervenire subito, questa popolazione ha già dato tanto – ha sottolineato la rappresentante dell’ISDE – in termini di morti e di aumento di patologie.

I rappresentanti del Comitato hanno anche evidenziato
 una insufficiente e poco incisiva informazione ai cittadini sullo stato della qualità delle acque, con analisi datate e zone non chiaramente leggibili;
 la scarsa informazione sui progetti futuri e in itinere che il gestore e la conferenza dei Sindaci dell’ATO hanno intenzione di mettere in atto in materia di servizio idrico.
 l’impossibilità da parte dei cittadini di partecipare a riunioni pubbliche come le conferenze dell’A.T.O.
 Il problema delle altissime tariffe dell’acqua che ricadono sui cittadini, i quali , paradossalmente, non riescono a fruire di un servizio adeguato.

In merito a ciò si è chiesto di rappresentare ai livelli istituzionali regionali e nazionali un urgente intervento della fiscalità generale, anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha condannato lo Stato Italiano per violazione dei limiti di arsenico e fluoruri nei comuni della Tuscia.

Al termine dell’incontro, il Prefetto, che ha mostrato sensibilità rispetto al tema trattato, ha acquisito la documentazione prodotta impegnandosi a rappresentare le istanze del Comitato presso le varie autorità competenti nazionali regionali e locali.

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