VITERBO- Roberto Vannacci, 560.000 voti alle elezioni europee, 3 lauree, 2 master di secondo livello, 7 lingue parlate, oggi, 19 settembre, alla prima Festa “Noi con Vannacci”, ha ripercorso le tappe che hanno portato al successo del suo libro “Il mondo al contrario”, ha parlato della sua nuova pubblicazione “Il coraggio vince” e di temi di attualità, in una sala convegni delle Terme Salus completamente gremita, anche di giornalisti. E proprio alla stampa il generale lancia qualche “frecciatina” – nonostante si dichiari assolutamente favorevole alla “libertà di stampa”- anche quando gli vengono chieste dalla moderatrice Claudia Conte notizie sulla possibilità di creare un nuovo partito.
«Il partito è un’altra invenzione della stampa di sinistra – ha affermato Vannacci- ma io non escludo mai nulla». Poi ha aggiunto: «Io oggi sono nella Lega e mi riconosco nella Lega. Chi si conglomera attorno a me è perché condivide quello che dico e quindi condivide il fatto che io stia nella Lega». Nonostante il pubblico gradisca, dagli applausi di incoraggiamento, la possibilità della nascita di un nuovo partito avente come leader Vannacci, rispondendo con un corale e unanime “sì” alla domanda dell’intervistatrice:” Sareste disposti a votare Vannacci?”, chi si aspettava che il generale comunicasse chiaramente le sue intenzioni di fondare un nuovo partito politico, è rimasto deluso.
Del resto, il generale ha anche espresso apprezzamenti all’esecutivo, convinto che esso «durerà per l’intera legislatura».
La manifestazione di due giorni “Noi con Vannacci”, è stata organizzata dall’ex senatore leghista Umberto Fusco, presente in sala, per festeggiare l’europarlamentare eletto a Strasburgo ed è stata un’occasione per capire chi e cosa si muove attorno al generale.
Vannacci ha espresso chiaramente, durante l’incontro odierno, le sue opinioni sulla guerra e sulla situazione russa.
«Io non sono un pacifista – ha tenuto a sottolineare il generale – Ma, se dopo due anni di guerra, i risultati sul campo in Ucraina ancora non si vedono, qualcuno si pone il problema della necessità di continuare a fare la guerra? Se dobbiamo far entrare nel conflitto la Nato, sarà il caso di provare con altri metodi a trovare una soluzione? Non è un problema di ideologia. Se la guerra convenisse, va bene: è la prosecuzione della politica effettuata con altri mezzi. Ma io la guerra la ripudio, perché l’ho fatta».
Vannacci ha ricordato il periodo in divisa e ha quindi difeso il voto contrario al Parlamento europeo sull’uso delle armi fornite all’Ucraina in territorio russo. E riguardo all’Europa, il generale, campione di preferenze, eletto tra le fila della Lega da “indipendente” all’Europarlamento ha detto: “L’Europa a gestione socialdemocratica ci ha portati a una crisi economica, delle famiglie, del lavoro . Vogliamo un’Europa più sovrana. La ricchezza consente di aumentare i diritti guadagnati: diritto alla vita, allo studio, al lavoro. Se non siamo ricchi e non facciamo crescere l’Europa – che dal 2008 non cresce più, al contrario del Giappone e dell’America – non possiamo continuare a implementare queste politiche. I principi che ci ispirano sono l’identità, il lavoro, la giustizia. Cosa c’è di estremista in ciò che diciamo? Come si fa a dire che chi prende il 30 per cento dei voti è estremista? Con il 30 per cento si occupano i 3/4 del Parlamento. È una contraddizione.”
Applaudono i sostenitori dell’autore del bestseller “Il mondo al contrario”, che oggi è anche un’associazione con 2500 iscritti.
Nessun simbolo della Lega e neanche rimandi audaci alla X-Mas alla sala convegni della Salus, ma soltanto, sullo sfondo, un palco con un simbolo giallo con la scritta blu, i colori di Viterbo, «Noi con Vannacci».
C’è anche l’altro canale di sostenitori presenti, quello dell’associazione «Il mondo al contrario», organizzata dall’ex parà Fabio Filomeni. Si tratta di circa10mila persone che vedono segnata al 23 novembre la data della trasformazione da associazione culturale a movimento politico.
Vannacci ha espresso chiaramente e con decisione le sue idee sullo “ius soli”,che fa riferimento alla nascita sul “suolo”, sul territorio dello Stato e si contrappone, nel novero dei mezzi di acquisto del diritto di cittadinanza, allo “ius sanguinis”, imperniato invece sull’elemento della discendenza o della filiazione.
“Quasi tutti i Paesi hanno lo ius sanguinis. Cosa spinge a conferire una seconda cittadinanza autonomaticamente? Io do la cittadinanza ha chi è un valore aggiunto, con un atto volontario della nazione.”
Il generale si è soffermato anche sullo “Ius Scholae”, un’espressione coniata per definire una specifica proposta di legge sulla cittadinanza presa in esame in Parlamento alcuni anni fa e poi arenatasi alla Camera nel 2022 (a seguito del cambio di Governo).
Il termine è stato ripreso in altre successive proposte di legge ed è tornato al centro della discussione politica ad agosto 2024.
Poi Vannacci ha aggiunto:
“Prima di pensare all’immigrazione bisognerebbe far lavorare gli italiani che non lavorano”.
Vannacci ha altresì parlato della crisi demografica, del tasso di natalità, del reddito di maternità e paternità e delle possibili soluzioni.
“Le persone – ha continuato Vannacci- nella Commissione Europea vanno scelte in base alle competenze, non in base al sesso. Abbiamo un sistema che non si basa sulla meritocrazia, ma su trafile burocratiche. Ecco perchè molti giovani in gamba vanno all’estero. Le minoranze vanno rispettate, ma ad esempio gli anziani non li ho visti mai sfilare per richiedere diritti”. Riguardo ad alcune problematiche di attualità, Vannacci ha affermato:
“Uno dei primi problemi in Italia è la sicurezza: ci chiudiamo dietro porte blindate, sistemi di allarme, inferriate. Non mandiamo i figli a scuola da soli. Possibile che nella nostra bellissima nazione dobbiamo chiuderci dietro 7 mandate di serratura? Immaginate un’Italia sicurissima, saremmo la Svizzera del mondo, perchè siamo il Paese più bello, ma non abbiamo giustizia economico – sociale e sicurezza.
I problemi maggiori oggi sono appunto legalità, sicurezza, giustizia.”
“Non siamo qui per fare un partito. Io però non mi piego e le colonne portanti della mia azione politica sono quelle di proteggere e difendere gli interessi nazionali e i miei principi. Io per ora mi riconosco nella Lega.”
Infine Vannacci ha scherzato:” Ho la capacità e il potere ultraterreno di risvegliare i dormienti, come Rosy Bindi o Fausto Bertinotti, che erano in stato di ibernazione”.