“Tempo di caccia”: il re del thriller Jeffery Deaver al teatro dell’Unione ha presentato il suo nuovo libro (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Un incontro letterario e culturale di grande spessore ieri sera, 12 ottobre, per Ombre Festival al teatro dell’Unione per la presentazione di un romanzo scritto dal re del thriller americano, Jeffery Deaver, 73 anni, intitolato “Tempo di caccia” (Rizzoli). Il romanzo è dedicato al detective Colter Shaw. L’autore de Il collezionista di ossa (1997), libro di successo diventato un film con Denzel Washington, costruisce, nelle pagine di nuova avventura una vera corsa contro il tempo, per salvare una donna ingegnere e sua figlia dall’ex marito poliziotto e da un gruppo di sicari.

Presenti alla presentazione, fra gli altri, il prefetto di Viterbo Antonio Cananà, il questore Fausto Vinci, il vice sindaco Alfonso Antoniozzi, gli assessori Patrizia Notaristefano ed Emanuele Aronne, i consiglieri comunali Alessandra Troncarelli e Lina Delle Monache, Alessandro Maurizi, organizzatore di Ombre Festival, che tanto successo ha riscosso durante l’estate, i responsabili di Borri Books il dirigente della Polizia Romano Lucarelli,
il presidente dell’Ance Andrea Belli e ancora Matteo Balletti e Francesco Bigiotti.

Il luogo in cui è ambientato il romanzo è Ferrington, un tempo ricco centro industriale, divenuto poi solo una landa desolata attraversata da un fiume di liquami tossici. Qui Colter Shaw è in missione per conto di un eccentrico uomo d’affari, Marty Harmon. L’obiettivo è recuperare con ogni mezzo il prototipo di un rivoluzionario dispositivo per piccoli reattori nucleari sottratto da una delle sue aziende. Un lavoro fuori dagli schemi per il cacciatore di ricompense più famoso d’America; almeno fino a quando Allison Parker, donna ingegnere, capo della compagnia e abile inventrice di strumenti per sfuggire ai sistemi di tracciamento, scompare insieme alla figlia adolescente. Allison è una risorsa fondamentale, ed è sempre Harmon a chiedere a Colter di ritrovarla. Ma la sua sparizione in realtà è una fuga, che coincide con la scarcerazione del marito, un ex poliziotto psicotico finito al fresco per violenze domestiche e uscito di galera grazie a uno sconto di pena. Il quadro si complica quando il cacciatore di ricompense scopre che non solo due sicari al soldo del marito sono sulle tracce della donna, ma forse lo stesso Harmon vuole impedire a Allison di svelare segreti di cui solo lei è a conoscenza. Quando le ricerche lo porteranno nel folto dei boschi del Midwest, Colter Shaw dovrà mettere in campo tutte le sue capacità di survivalista, in una spirale mortale dove il confine tra predatore e preda si fa sempre più sottile.
E nessuno è veramente come sembra.

Emozionante la recitazione di alcune pagine tratte dal romanzo di Alfonso Antoniozzi.

Il grande scrittore, autore del romanzo, ha risposto alle domande poste dalla presentatrice Cristina Marra in modo preciso ed esauriente. Le risposte sono state tradotte, in modo brillante e accattivante, dal bravissimo interprete.

“In tempo di caccia” ho combinato – ha evidenziato
Jeffery Deaver – la crisi ambientale con quella climatica”.

Molti i colori evidenziabili nel romanzo; tanti gli odori percepibili, con tutti i cinque sensi allertati. “Amo la scultura e la pittura – ha affermato l’autore – ma chi osserva è passivo: nella lettura, invece, il lettore è attivo. Cerco così di coinvolgerlo”.
Nel romanzo ci sono trappole e fughe.

Colter Shaw è un uomo straordinario, un cacciatore di misteri, un sopravvissuto nato. Il suo instancabile impegno a risolvere casi disperati e impossibili lo rende un eroe moderno, un’anima errante alla ricerca di risposte in un mondo pieno di enigmi. La sua storia è un’epica di avventure e dedizione, una testimonianza della forza dell’individuo nel perseguire la giustizia.

Il libro pone l’accento sulle responsabilità delle corporation in America, nei confronti delle piccole città.
Emerge nel libro anche una sorta di fuga anche da se stessi. Lunga la fila nel foyer del teatro dell’Unione, al termine dell’evento, per acquistare il libro e per il firmacopie.
Questo l’incipit del romanzo:
“La trappola era la quintessenza della semplicità.
E, come capita di solito con le cose semplici, funzionò alla perfezione.”

 

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